Leggi:

Attualità

PRIMA PAGINA- Meloni e Schifani firmano il piano. Alla Sicilia 6,8 miliardi

di Redazione -





di CLAUDIA MARI- PRIMA PAGINA- Meloni e Schifani firmano il piano. Alla Sicilia 6,8 miliardi

Nel pomeriggio, qualche minuto prima delle 18, sono arrivate le firme. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottoscritto con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, al Teatro Massimo di Palermo, il nuovo accordo per lo sviluppo e la coesione fino al 2027. In particolare, il fondo assegna 6,8 miliardi alla Sicilia, che comprendono anche 1,3 miliardi destinati per legge al Ponte sullo Stretto. Con l’accordo e la firma sono stati finanziati quasi seicento interventi, tra ambiente, risorse naturali, infrastrutture, ospedali, scuola, sport. Per il settore dei trasporti e della mobilità, quello a cui andrà una grossa fetta degli investimenti, sono previsti 156 progetti e circa un miliardo di euro sarà dedicato a strade, ferrovie, aeroporti, porti e demanio e mobilità urbana. Nello specifico, 655 milioni di euro saranno destinati per manutenzione strade e per nuove infrastrutture viarie. Altri cento milioni saranno destinati invece ai porti. L’aeroporto Fontanarossa di Catania potrà contare su oltre trenta milioni, e lo stesso anche per quello di Trapani e Comiso, mentre quattordici milioni andranno a finanziare il Falcone e Borsellino di Palermo. Sul fronte ferroviario 132 milioni saranno destinati alla metropolitana di Catania e la nuova fermata di Carini, nel Palermitano.
Oltre alla grande fetta delle infrastrutture e dei trasporti, altri 654 milioni di investimenti saranno destinati all’edilizia sanitaria, quella scolastica, al settore sportivo e culturale. In numeri, nello specifico ottanta milioni andranno all’edilizia scolastica, 271 a quella sanitaria e 120 a quella sportiva. Gli interventi sul patrimonio culturale della Sicilia saranno complessivamente 57 per un valore totale di 183 milioni di euro.
Nel fondo di coesione, spazio anche alla transizione ecologica, per cui sono previsti 2,4 miliardi di euro. In quest’ambito rientrano gli ottocento milioni di euro per la realizzazione dei termovalorizzatori di Palermo e Catania, così come i 650 milioni che punteranno a combattere e scongiurare l’annosa problematica del dissesto idrogeologico. Per la depurazione delle acque, infine, arriveranno 354 milioni di euro, mentre altri 527 per dighe e altre infrastrutture idriche.
L’accordo è ora firmato e la premier Giorgia Meloni giunta a Palermo lo definisce come quello “finanziariamente più significativo che abbiamo sottoscritto” spiegando che “anche per questo la gestazione ha richiesto più tempo”. Al margine della firma Meloni ha dichiarato: “Si tratta di risorse ingenti, bisognava garantire rendicontazione di tutte le risorse della precedente programmazione”, aggiungendo poi: “È stato un lavoro molto lungo e complesso, fatto in silenzio, con serietà e concretezza”. Lavoro che il governo nazionale ha portato avanti di pari passo con quello regionale: il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani lo ha definito un accordo “storico”. “Devo un ringraziamento politico al governo Meloni per l’attenzione che mostra sistematicamente non per Schifani o il governo di centrodestra ma nei confronti della Sicilia” ha dichiarato. “Lo registro quotidianamente quando il confronto con i ministri e i sottosegretari del suo governo, ma anche con gli assessori della mia giunta. Siamo una coalizione compatta, la nostra è una sfida importante quella di governare”.
E nonostante il governatore lo abbia definito “storico”, l’accordo ha incontrato subito le polemiche, provenienti dalle opposizioni. In particolare, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Sud chiama Nord hanno definito “vergognosa, indecorosa e assurda la presentazione in piena campagna elettorale dell’intesa in con una cerimonia in pompa magna al teatro Massimo di Palermo”, accusando il governo Schifani di avere ricevuto “per mail il piano Fsc col dettaglio della spesa, appena 5 minuti dell’inizio di quest’incontro con la stampa”.