Leggi:

Cronaca

Partinico piange Ignazio Giordano: “Diteci come è morto”

di Marco Gullà -





A Partinico è un giorno di lutto. Il paese in provincia di Palermo ha perso uno dei suoi figli, Ignazio Giordano, una delle cinque vittime della strage di Casteldaccia. Passione per il calcio, amante del suo lavoro, tre figli e una moglie. La sua vita è stata spezzata alle 13:48 di lunedì, inghiottita dai liquami e dal gas killer. 

La famiglia Giordano non ha più lacrime per quello che è successo. Il figlio Gaspare non si da’ pace per una tragedia che forse poteva essere evitata: “Vero, mio padre è morto da eroe, per salvare gli altri suoi colleghi. Ma chi si ricorderà di questa tragedia fra qualche settimana? Verrà tutto dimenticato, come per le altre morti sul lavoro”. Ignazio Giordano abitava in via Verrocchio a Partinico, era un operaio specializzato, svolgeva regolarmente corsi di aggiornamento e aveva prestato il servizio militare nei vigili del fuoco. Insomma non era uno sprovveduto e conosceva bene i rischi del mestiere. Da sette anni lavorava per la società Quadrifoglio Group “Operava nelle fognature, negli acquedotti e nello smaltimento dell’amianto ed era cosciente – sottolineano i tre figli – che il suo lavoro era rischioso. Dopo l’incidente, non siamo stati avvisati da nessuno, abbiamo saputo tutto dai mezzi di informazione e dai social. Nostra madre è andata nella sede della ditta per avere conferme della tragedia”. Nella casa dove viveva Ignazio Giordano è un andirivieni di amici e parenti. C’è anche il fratello che è tornato dal nord Italia appresa la notizia: “Non abbiamo davvero più lacrime – dice Vincenzo Giordano – spero solo che questa tragedia possa salvare delle vite, non si può ancora morire sul lavoro, adesso occorre sicurezza, occorrono controlli, occorre tutto quello che non è stato fatto finora”. Intanto saranno eseguite oggi le autopsie sui corpi degli operai.

Gli esami autoptici, verranno svolti all’istituto di Medicina legale. Nella struttura di via del Vespro, intanto, lotta tra la vita e la morte il sesto operaio, Domenico Viola, 62 anni, ricoverato nel reparto di terapia intensiva polivalente. L’ultimo aggiornamento sulle condizioni del paziente restituiscono un quadro clinico ancora difficile. “Viola si trova in condizioni gravi di insufficienza multiorgano supportate totalmente dal trattamento intensivo – fanno sapere dall’ospedale – se le condizioni si manterranno stabili nelle prossime ore si potrà iniziare un percorso di approfondimento strumentale e clinico dei danni subiti ai vari organi e apparati, con particolare riferimento a quelli vitali”. Continua nel frattempo la battaglia dei sindacati: “Chiediamo risposte immediate all’Ispettorato nazionale del lavoro, al ministro del Lavoro e alla Regione Siciliana”. La posizione assunta da Fp Cgil Sicilia a seguito della strage di Casteldaccia. “Ricordiamo che ad oggi, in Sicilia –proseguono i sindacati – sono stati inviati dall’Inl solo 30 ispettori del lavoro, nessuno con le professionalità tecniche necessarie per fare verifiche in ambienti confinati come quello di Casteldaccia.

Per di più gli ispettori inviati resteranno solo sino a fine anno, mentre la sicurezza e la tutela del lavoro non hanno scadenze temporali. È fondamentale avere un presidio stabile anche in Sicilia: occorre provvedere al più presto all’invio di altri ispettori del lavoro e di ispettori tecnici, garantendo la loro piena operatività e superando inesistenti ostacoli burocratici”.