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Cronaca

Tassi al 210% a commerciante: sequestro della Guardia di Finanza

di Alessandro Fragalà -





La Guardia di Finanza di Catania ha sequestrato beni per un valore di circa 55.000 euro a un imprenditore accusato di usura. L’uomo avrebbe prestato denaro a un agente di commercio in difficoltà a tassi d’interesse illegali, fino al 210% annuo. Il provvedimento cautelare compendia gli esiti di un’attività di indagine complessa al termine della quale è emerso come a fronte di un primo finanziamento, dell’importo di 20.000 euro, sarebbe stata elargita, nell’arco di 9 mesi, una somma complessiva di circa 44.000 euro, con tasso di interesse pari al 157% annuale e al 210% mensile; ed ancora come a fronte dell’erogazione di un secondo prestito, dell’importo di 10.000 euro, con trattenuta iniziale a titolo di interessi di 3.750 euro, sarebbe stato ottenuto un rimborso complessivo pari ad euro 12.500 nell’arco di 9 mesi, con un tasso di oltre il 62% annuale e dell’83% mensile; ed infine, come, nonostante fosse stata dal debitore corrisposta la somma complessiva di circa euro 56.500, il debito residuo ancora da corrispondere per i prestiti, fosse stato oggetto di una rinegoziazione unilaterale con la pretesa della corresponsione di una ulteriore maggiore somma per un ammontare complessivo pari ad euro 60.000 euro e come, altresì, il meccanismo usuraio connotasse anche l’erogazione di un terzo prestito pari a 13.000 euro, mediante: la stipula di una scrittura di riconoscimento di un debito per il superiore importo di 73.000 euro, il rilascio di 60 cambiali a scadenza mensile di importo di 1.000 euro, il rilascio di un’apposita fideiussione da parte della compagna della vittima, in forza dell’essere costei proprietaria di un immobile in Aci Sant’Antonio. L’imprenditore ha anche usato la minaccia del pignoramento per costringere la vittima a pagare. I proventi illeciti sono stati reinvestiti in attività economiche per ostacolare le indagini. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica. L’operazione rientra nel contrasto all’usura da parte della Guardia di Finanza di Catania.