Palermo capitale del dialogo culturale mediterraneo: dal 6 novembre
Dal 6 all’8 novembre il capoluogo siciliano tornerà ad essere crocevia del pensiero mediterraneo, ospitando “Patrimonio tangibile e intangibile della cultura mediterranea”, un articolato convegno che si aprirà giovedì presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo e proseguirà nelle giornate successive con un programma denso di incontri, mostre e riflessioni.
L’iniziativa, promossa dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo (SAAS-SIPA), sarà non solo protagonista ma anche scenografia viva dell’evento, con le due giornate centrali del 7 e 8 novembre che animeranno gli spazi storici dell’Archivio, tra la sede “Catena” e quella della Gancia, nel cuore della Kalsa.
Tra i momenti di maggiore rilievo, la sessione dedicata agli “Archivi del Mediterraneo”, in programma venerdì 7 novembre alle ore 9.00 presso la sede Catena. Un tema che si propone di indagare le sfide della digitalizzazione e valorizzazione delle fonti archivistiche come strumenti di conoscenza e di dialogo tra popoli e civiltà. Interverranno esperti di rilievo nazionale e internazionale, tra cui Antonio Tarasco, direttore generale Archivi del Ministero della Cultura, che offrirà una lettura d’insieme del ruolo degli archivi come “memoria viva” delle interconnessioni mediterranee.
La giornata conclusiva, sabato 8 novembre, vedrà invece l’apertura straordinaria del complesso monumentale della Gancia, dalle 15:30 alle 19:30. Un’occasione rara per accedere – su prenotazione – ai depositi e agli spazi solitamente chiusi al pubblico, accompagnati dagli stessi archivisti che ogni giorno custodiscono e studiano questo patrimonio unico.
“Documenti e architetture che raccontano la storia della Sicilia, dell’Italia e del Mediterraneo”, come recita la presentazione dell’evento, diventeranno protagonisti di un percorso esperienziale che unisce conservazione, bellezza e conoscenza.
L’edizione 2025 di Ripam 11 si presenta dunque come un laboratorio aperto sulla multiculturalità, un invito a riflettere sul valore delle contaminazioni e sugli intrecci che da secoli caratterizzano il bacino del Mediterraneo. Un appuntamento che riafferma il ruolo di Palermo come città-ponte, luogo di scambio e sintesi tra civiltà.
