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Pagavano per avere il permesso di soggiorno: quattro arresti

di Alessandro Fragalà -





C’è chi continua a lucrare sulla disperazione. C’è chi continua ad approfittarsi della disperazione di chi non ha più niente da perdere, sia solo perché non ha nulla. Si perché quando cerchi di trovare una strada, accetti tutto, anche le estorsioni. Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; falsità ideologica commessa per induzione dal pubblico ufficiale in atti pubblici; estorsione e falsità materiale commessa dal privato. Solo le accuse rivolte a chi chiedeva Soldi in cambio di un finto lavoro per avere il permesso di soggiorno. I Carabinieri della Compagnia di Alcamo, in provincia di Trapani, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di dimora nel comune, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trapani, a carico di quattro persone indiziate, appunto, per tutti i reati appena citati. L’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Alcamo, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Trapani, è partita dalla denuncia presentata da un cittadino straniero nel settembre 2021. L’uomo aveva consegnato una consistente somma di denaro ad alcuni italiani in cambio di una domanda di regolarizzazione del rapporto di lavoro, poi rivelatasi fittizia. Lo scopo era ottenere un titolo di soggiorno. Gli accertamenti svolti dai Carabinieri hanno permesso di acclarare che gli indagati, al fine di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di illegalità di 14 stranieri, avrebbero favorito la loro permanenza nel territorio italiano, instaurando una pratica di emersione da lavoro irregolare fondata su fittizi contratti di assunzione dei predetti stranieri all’insaputa dei loro datori di lavoro e facendosi consegnare una somma di denaro al fine di consentire al cittadino extracomunitario, altrimenti privo dei requisiti, di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno. Da ognuno di loro si sarebbero fatti consegnare somme in denaro. Pagamenti che, in alcuni casi, sarebbero arrivati fino a 4 mila euro. A due dei quattro indagati è stato notificato inoltre il divieto di esercitare l’attività di impiegato all’interno di patronati ed enti che si occupano di consulenza del lavoro e della materia dell’immigrazione per la durata di un anno. Si tratta dell’ennesimo caso e dell’ennesima operazione che dimostra l’impegno dei Carabinieri nel tentativo di contrastare l’immigrazione clandestina e, come in questo caso, lo sfruttamento lavorativo degli stranieri.