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L’INTERVISTA – Bruno Marziano: “La Provincia? Ente fondamentale”

di Luca Bonina -





Dopo la bagarre politica di martedì scorso ieri nulla di fatto ed il ddl sulla riforma delle Province è tornato in commissione Affari istituzionali con l’impegno di riportarlo a Sala d’Ercole la prossima settimana Si è passati quindi al secondo punto all’ordine del giorno, ovvero la legge “salva-ineleggibili” così come richiesto dai tredici deputati di Fratelli d’Italia che martedì avevano abbandonato l’aula in segno di protesta. Pochi minuti prima invece la maggioranza si era mostrata compatta respingendo una pregiudiziale del Pd secondo cui la riforma delle Province con la reintroduzione del voto diretto sarebbe incostituzionale poiché la legge Delrio è ancora in vigore.

“Finché il parlamento nazionale non modifica o abroga la Delrio, questo provvedimento rischia di essere impugnato per illegittimità costituzionale”. A dirlo era stato il deputato del Pd all’Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici.
Ma la nostalgia degli enti intermedi, né troppo distanti dai Comuni né dalla Regione e con compiti importanti e definiti, è molto sentita in chi ha guidato le Province negli anni d’oro che hanno preceduto il commissariamento. Le Province hanno permesso di raggiungere obiettivi importantissimi per il territorio ed i cittadini.

La pensa così l’ex presidente della Provincia regionale di Siracusa, Bruno Marziano che a L’Identità dice: “dal 1998 al 2008 sono stati i dieci anni più belli della mia lunga carriera politica. Questo perché in quegli anni la Provincia di Siracusa fu il centro di coordinamento politico e di sviluppo locale ed era, come avrebbe detto Battiato, il centro di gravità permanente perché ogni decisione aveva come punto di riferimento proprio la Provincia. Un Ente che ha sempre avuto qualcosa in più rispetto al municipio e mai stato lontano come lo potrebbe essere la Regione. Inoltre, e questo è un merito che mi riconosco, avevo fatto diventare la Provincia la casa di tutti i Comuni. Ricordo ancora la realizzazione più bella: siamo stati l’Ente che ha fornito all’Anas il progetto esecutivo per l’autostrada Siracusa – Catania. Se oggi migliaia di automobilisti possono attraversare quella strada passando dalle due province più produttive della Sicilia è merito di un nostro anticipo di 32 milioni di euro per il piano di sicurezza dell’autostrada e consegnare il progetto all’Anas. Un’altra battaglia vinta dalla Provincia fu quella di essere riusciti a sbloccare tutti i progetti di realizzazione di scuole ormai incagliati da tempo. Ricordo che in quegli anni inaugurammo sette nuovi istituti scolastici moderni e che facevano invidia alle altre province. Posso dire che nei miei cinquant’anni di carriera politica sono stato sia deputato che assessore regionale ma nulla può sostituire la gratificazione che si ha quando si amministra un Ente come la Provincia perché quello che fai lo vedi sul territorio”.

Dello stesso parere anche l’ex presidente della Provincia regionale di Ragusa, Franco Antoci che ancora esprime perplessità sulla riforma delle ex province vista la l’attuale legge Delrio ma ricordando il suo lavoro a Palazzo del Fante, sede della Provincia regionale di Ragusa, non ha dubi su quanto l’Ente sia stato importante per il territorio. Come un ex calciatore ricorda le partite migliori ed i gol più belli. “Da un sondaggio del Sole24Ore dell’epoca sono risultato il presidente più apprezzato dai cittadini e durante le ultime elezioni ho ottenuto il 66 per cento delle preferenze, ovvero un elettore su tre ha votato per me. Ricordo questo perché frutto del mio impegno quando, insieme alla mia, giunta, amministravo la Provincia. Dal 2001 al 2012 tanto abbiamo fatto per le scuole e per le infrastrutture.
In questi anni la Provincia è stata il motore dell’aggregazione della comunità iblee in termini economici ma anche sociali e di progetti approvati. Mi ricordo le battaglie per la strada Ragusa – Catania e per l’apertura dell’aeroporto di Comiso. Attraverso le somme regionale sbloccate dai fondi ex Insicem abbiamo sostenuto decine di imprese locali. Abbiamo promosso il turismo partecipando a fiere ed invitando tour operator sul territorio. Abbiamo portato avanti le produzioni locali come, ad esempio, è stato fatto con il cesto Barocco. Purtroppo in questi ultimi anni abbiamo invece assistito al suo declino nonostante la Provincia non ha mai influenzato più di tanto i costi della politica.
Se era questo il motivo del suo commissariamento abbiamo sbagliato tiro”.