Leggi:

Attualità

Incarichi esagerati ed esosi alla Sidra: la denuncia degli autonomisti in consiglio comunale

di Antonino Marino -





Consiglio comunale infuocato, quello di ieri a Palazzo degli Elefanti a Catania. All’ordine del giorno all’ordine del giorno il regolamento per le procedure sanzionatorie amministrative, il regolamento per l’istituzione della figura dell’ispettore ambientale per il servizio di vigilanza ambientale, decoro urbano, controllo, deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti. Tra i diversi interventi, però, quello dell’autonomista Serena Spoto ha fatto tremare le pareti dell’aula consiliare. “Leggendo i dati pubblicati nel sito internet di SIDRA nella sezione ‘incarichi di collaborazione o consulenza’, emerge come nel periodo che va da ottobre a novembre 2023 siano stati affidati circa 32 incarichi di consulenza (da svolgersi nel 2024). Si tratta di un numero imponente se rapportato alla grandezza della Sidra. Da un sommario calcolo delle consulenze affidate emerge che SIDRA avrebbe affidato 623.700 euro di consulenze per il 2021; 354.400 euro per il 2022; 640.333 euro per il 2023 e 619.200 euro per il 2024 (ovviamente cifre che non comprendono le spese per patrocini e consulenti legali ) chiedo al Sindaco di mettere la parola fine a questa vergogna”. Serena Spoto chiede di fare luce in merito agli incarichi conferiti da Sidra. Nel suo intervento l’esponente autonomista entra anche nei particolari degli incarichi affidati che sarebbero di due tipologie: “una prima tipologia a 12.000 euro l’anno (1.000,00 euro al mese); un secondo tipo – la più numerosa – a 19.200 euro l’anno (1.600 euro al mese)”. Andando ancora ad esaminare gli incarichi di consulenza si nota, prosegue Serena Spoto nel suo intervento, come “in un caso è stato affidato un incarico di consulenza finalizzato alla gestione del flusso documentale nonché l’adempimento degli obblighi di natura amministrativa, tecnica e giuridica derivanti da una esatta protocollazione dei documenti…”. Un caso che la stessa Serena Spoto definisce con “mansioni proprie di un funzionario dell’ufficio protocollo più che a una consulenza”. Ancora in un altro caso la Sidra conferisce al “professionista l’incarico di controllo e gestione delle procedure necessarie per una corretta inventariazione dei materiali di magazzino” e il “controllo delle esecuzioni delle movimentazioni di magazzino”, nonché il “controllo dell’iter procedurale carico e scarico informatizzato dei materiali”. Un caso, questo, che la consigliera Mpa associa al profilo di un addetto al magazzino. “A fronte di casi sporadici in cui effettivamente l’esigenza di una consulenza è in qualche modo ricavabile – continua Serena Spoto – la stragrande maggioranza delle consulenze sembra avere ad oggetto mansioni proprie di un funzionario o di un dipendente. Peraltro si tratta quasi sempre di contratti reiterati (dunque di “consulenze” che, stranamente, assumono carattere di “stabilità”) e in moltissimi casi i curricula dei “professionisti” non risultano neanche allegati”.

Sempre nel suo intervento l’esponente autonomista comincia a porre dei dubbi sul fatto che “la Sidra abbia provveduto alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato qualificandoli come rapporti di consulenza. E ciò in violazione dell’articolo 7 comma 5 bis del d.l.gs. 165/2001 che fissa requisiti precisi e stringenti per l’affidamento delle consulenze a soggetti estranei alla pubblica amministrazione”. “E per questo – conclude Serena Spoto – bisogna preliminarmente invocare l’applicazione dell’articolo 28 del Regolamento Partecipate che assegna all’Assessore competente e ai relativi dirigenti il controllo sulla gestione di tutte le società partecipate. Controllo che deve essere celere in quanto – laddove i dubbi sopra esposti fossero fondati – sussisterebbe il concreto rischio di un’azione per danno erariale sia sotto il profilo dell’azione che con riferimento a quello dell’omissione di atti dovuti”.