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Attualità

In bilico il futuro dell’Ast e di 700 lavoratori

di Antonino Marino -





di ANTONINO MARINO
Comincia ad esserci molta preoccupazione per il futuro dei lavoratori dell’Ast, l’azienda siciliana dei trasporti che, ormai da troppo tempo, vive una crisi nerissima.
“È assolutamente necessario accelerare il percorso di ricapitalizzazione dell’Azienda Siciliana Trasporti. L’Ast è in liquidazione e i 700 lavoratori non possono più aspettare. Invitiamo la politica ad assumersi le proprie responsabilità, non facendosi distrarre dalle elezioni europee e portando avanti il percorso che si era già stabilito per l’Azienda con il passaggio in house-providing”. Sono le parole con cui il segretario regionale di Uiltrasporti Sicilia, Katia Di Cristina, richiama in modo forte e deciso l’attenzione sul futuro dell’azienda il cui Cda, solo qualche giorno fa, ha rassegnato per intero le proprie dimissioni al governatore Schifani.
“L’Azienda Siciliana Trasporti – ha detto Di Cristina – va invece rilanciata, per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali di centinaia di famiglie siciliane. È evidente a tutti il grande valore sociale di questa Azienda, che si è sempre fatta carico di tratte poco remunerative non appetibili ai privati, garantendo la mobilità a cittadini siciliani, studenti e lavoratori, ma anche turisti, da e per tutti i comuni dell’isola”. Nelle parole della sindacalista non manca un accenno a quanto successo a livello di politica regionale: “Nelle agenzie, la situazione è drastica. Non si riesce più a lavorare in modo dignitoso.
Dopo l’irresponsabile stralcio del disegno di legge per il rifinanziamento dell’Azienda, auspichiamo che durante l’incontro tra la Commissione bilancio e il Cda Ast vengano trovate soluzioni definitive e soprattutto le risorse necessarie per l’Azienda e per i suoi lavoratori, ribadendo che l’unica soluzione possibile per la salvaguardia dell’azienda e di tutti i suoi dipendenti è il passaggio in “house- providing” che speriamo avvenga molto presto. Senza risposte continuerà la mobilitazione”. Mobilitazione che ha visto un centinaio di lavoratori in sit-in a Palermo, dinanzi a Palazzo dei Normanni. In attesa di capire cosa verrà fuori dall’incontro in IV commissione Ars che ha visto protagonisti anche gli assessori all’Economia e per le Infrastrutture, Marco Falcone e Alessandro Aricò, è intervenuto sull’argomento il deputato di Sud Chiama Nord Giuseppe Lombardo. L’esponente del partito guidato da Cateno De Luca ha parlato di una “farsa da parte della Governance dell’Ast dopo le finte dimissioni”.
Lombardo chiama in causa il presidente Giammarva che, secondo il deputato, “avrebbe riferito nella seduta odierna della seduta congiunta delle commissioni II e IV, che il piano industriale che ha consegnato al sottoscritto in data 10 aprile, solo dopo 40 giorni dalla richiesta, approvato in Assemblea il 20 marzo scorso, non è più quello, come se l’assemblea di una Spa come l’Ast possa approvare atti dinamici che cambiano a seconda la stagione”. Lombardo pone anche degli interrogativi: “Perché Ast non ha rinnovato il parco mezzi con i bandi pubblici emanati dalla regione? Perché Ast non dice che il piano di ristrutturazione passa dall’aumento della tariffa dei biglietti del 130% per i prossimi 4 anni e con la cessione del trasporto urbano ai privati in 14 città e la riduzione del trasporto extraurbano di oltre 30%?” chiede il deputato di ScN che conclude: “Con questa strategia non si vuole salvare Ast ma solo giustificare i 52milioni di km da mettere a gara.
Già oggi Sud chiama Nord chiederemo all’assessore di riferimento la convocazione dei sindacati e di procedere in IV commissione all’approvazione di un piano industriale vero. Senza perdere altro tempo, già dalla prossima seduta dopo la validazione tecnica”.
E poi ancora: “L’audizione – sottolinea Lombardo – è servita almeno a capire che ad oggi non esiste un Piano Industriale nonostante l’assemblea dei soci del 20 marzo scorso l’abbia approvato con la prescrizione che la ricapitalizzazione era subordinata alla validazione tecnica da parte del Dipartimento infrastrutture competente, oggi assente nella persona dell’Arch. Lizzio. Abbiamo chiesto chi ha stabilito e con quali criteri abbia stabilito che i Km da mettere a gara per i privati sono 52.000.000 con un rimborso a km di 1,75 euro. La torta in ballo vale 820.000.000 per nove anni di affidamento ai privati”.