Il mare della Sicilia diventa un po’ più caro ma i prezzi sono inferiori a quelli nazionale
Federconsumatori, in collaborazione con Fondazione Isscon, ha monitorato i prezzi delle vacanze estive 2024 in diverse regioni italiane, tra cui la Sicilia. I dati rilevati nelle spiagge di Catania, Palermo e Trapani mostrano che, come già lo scorso anno, la Sicilia si conferma una regione relativamente economica, con prezzi medi inferiori a quelli nazionali. Tuttavia, si registra un generale aumento rispetto al 2023. Nonostante i prezzi siciliani siano ancora più bassi rispetto alla media nazionale (in alcuni casi, come gli abbonamenti annuali negli stabilimenti balneari, sono addirittura la metà), si evidenzia un aumento rispetto all’anno precedente.
“Già lo scorso anno eravamo preoccupati per la crescita dei prezzi – ha detto Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia – quest’anno la preoccupazione è ancora maggiore”. Federconsumatori Sicilia, infatti, teme che l’aumento dei prezzi dei lidi privati possa portare a una diminuzione delle spiagge libere accessibili alle famiglie siciliane. “Sarebbe un problema grave – prosegue La Rosa – la Sicilia è una regione con una forte vocazione turistica, ma è anche abitata da 5 milioni di persone che hanno il diritto di godersi il mare senza dover spendere cifre folli”. Lo scorso anno, Federconsumatori Sicilia aveva sollecitato una maggiore attenzione alla mappatura delle coste siciliane per stabilire il numero e l’estensione delle concessioni da mettere a gara. Quest’anno, tutte le concessioni esistenti sono state prorogate al 31 dicembre 2024, mentre presso il Demanio Marittimo Regionale pendono oltre 6.000 richieste di nuove concessioni per strutture turistiche sulle spiagge.