Leggi:

Attualità

Diminuiscono le esportazioni siciliane, soprattutto nel settore petrolifero

di Redazione -





[di Gabriele Bonafede]

Dopo la forte crescita post-pandemia registrata nel 2021-2022, nel 2023 le esportazioni di merci siciliane sono diminuite del 16,6% a prezzi correnti. I dati sono stati pubblicati dal rapporto regionale annuale della Banca d’Italia “L’economia della Sicilia” (scaricabile qui).

Sulla diminuzione delle esportazioni siciliane pesa decisamente il settore petrolifero che rappresenta storicamente il settore industriale più importante della Sicilia fin dagli anni 60 del secolo scorso.

“Il calo è dipeso quasi interamente dal settore petrolifero (-23,5%) – afferma Bankitalia – che ha costituito oltre i tre quinti del valore delle esportazioni siciliane [nel 2023]. Sulla dinamica del comparto hanno inciso sia l’andamento delle quotazioni sia quello delle quantità esportate, diminuite del 4,5 per cento.”

Le esportazioni di prodotti non petroliferi siciliani si sono ridotte in misura molto più contenuta registrando un -2,3%. Pur nella diminuzione, si tratta di un risultato migliore rispetto al -13,4% del Mezzogiorno, ma peggiore del -1,5% registrato per l’Italia. Nell’ambito “non-oil” la contrazione è dipesa soprattutto dal comparto chimico con un -30,9%, e cioè di un comparto legato comunque al settore petrolifero.

Qui il grafico pubblicato nel rapporto di Bankitalia “L’economia della Sicilia” (2023), pubblicato a fine giugno 2024.

Andamento Esportazioni Sicilia 2019-2023 Bankitalia

“La diminuzione dell’export – precisa Bankitalia – ha interessato con la stessa intensità sia il mercato comunitario sia i paesi extra UE; tuttavia, tra i principali partner commerciali alcuni hanno registrato una tendenza opposta, principalmente per l’incremento delle vendite di prodotti petroliferi (in particolare Spagna e Germania tra i paesi UE, Cina e America centro-meridionale tra quelli extra UE) e dei prodotti di elettronica (Stati Uniti e EDA).”

Le esportazioni siciliane avevano raggiunto un risultato record (16,6 miliardi di Euro) nel 2022, con un +56% (in termini reali 27,3%) rispetto al 2021. La riduzione delle esportazioni siciliane nel 2023, dopo un biennio da record, può inquadrarsi nel progressivo rallentamento dell’economa della Sicilia e dell’Italia dopo il biennio di grande crescita post-pandemica (qui il nostro articolo: https://sicilia.lidentita.it/bankitalia-la-sicilia-cresce-ma-piu-lentamente/). 

Nel rapporto annuale dello scorso anno riferito all’economia siciliana nel 2022, Bankitalia infatti precisava: “L’incremento, valutato a prezzi correnti [nel 2022], è dipeso per l’85 per cento dal settore petrolifero che ha rappresentato circa i due terzi delle esportazioni regionali; sul comparto ha inciso soprattutto l’aumento delle quotazioni, mentre le quantità vendute sono cresciute del 12 per cento circa”.

Va puntualizzato che le esportazioni siciliane nell’anno record del 2022 hanno rappresentato grosso modo il 12% del PIL regionale ed era costituito per due terzi – come puntualizzato da Bankitalia – dai prodotti petroliferi raffinati, ossia dalla produzione delle grandi raffinerie localizzate in Sicilia. Il settore petrolifero era seguito da prodotti chimici (6,9% delle esportazioni siciliane, comparto essenzialmente legato agli impianti petrolchimici), alimentari e bevande (6,1% dell’export regionale) e apparecchi elettronici (5,7%). 

Nel generale quadro di rallentamento dell’economia siciliana ha dunque pesato la riduzione dell’export e, all’interno di questo, la riduzione del valore e delle quantità del settore petrolchimico nel suo complesso. Settori petrolifero e chimico continuano dunque a costituire la parte principale dell’economia siciliana, sia in termini di PIL regionale che di export regionale. Tuttavia, in base ai dati pubblicati da Bankitalia, si registra una diminuzione dell’incidenza del settore petrolifero e chimico nell’economia siciliana a fronte di altri settori non-oil. Ma gran parte di questi effetti è dovuto alla strutturale volatilità dei prezzi dei prodotti petroliferi più che all’evoluzione della struttura produttiva e della competitività dell’economia siciliana.