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Corse clandestine di cavalli: a Catania ancora sequestri e ancora denunce

di Alessandro Fragalà -





Il problema c’è e, forse (il forse potrebbe anche essere eluso), è arrivato il momento di porre rimedio o comunque di provare ad arginarlo. Ci siamo già occupati, qualche settimana fa, delle corse clandestine di cavalli. Vere e proprie gare organizzate su strade periferiche, con un seguito sempre più imponente. Solo qualche giorno l’ennesima denuncia dell’animalista (adesso candidato alle europee tra le fila del partito di Cateno De Luca) Enrico Rizzi che aveva postato sulla sua pagina facebook un video girato durante una gara a Catania; un video in cui si vedono numerosi avventori, tutti a bordo di scooter, incitare i cavalli alla corsa bloccando di fatto al traffico una strada extraurbana. “Sono molto preoccupato per la piega presa dal fenomeno – ha dichiarato Enrico Rizzi – a poco tempo di distanza dalle mie precedenti denunce e dall’intervento della polizia di Catania che ha posto sotto sequestro alcune stalle, numerose decine di persone non esitano a mostrarsi sui social mentre partecipano alla competizione criminale. Un segnale – ha aggiunto l’esponente di Sud chiama Nord – che la situazione rischia seriamente di sfuggire ad ogni controllo”. Per i suoi interventi in difesa degli animali e della legalità Rizzi è sottoposto a vigilanza di polizia, rafforzata proprio dopo le denunce su Catania seguite da quelle di Messina e Palermo. “Unitamente alla denuncia di questa ennesima corsa – ha aggiunto Rizzi – ho portato all’attenzione del Questore di Catania Giuseppe Bellassai, una segnalazione sulla presunta rottura dei sigilli di alcune stalle di recente sequestrate dalla Polizia in città e, a quanto sembra, afferenti ad una precedente corsa da me denunciata dove venivano esplosi numerosi colpi di pistola”. E proprio una stalla è stata oggetto dell’ultima operazione dei carabinieri di Catania. E in questo caso la scoperta è stata davvero sorprendente. C’era anche un piccolo pony di pochissimi mesi, infatti, rinchiuso nella stalla celata nel quartiere Picanello di Catania. I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito di un’operazione finalizzata alla tutela dei diritti degli animali e al contrasto delle corse clandestine di cavalli, hanno sgominato un’attività illecita all’interno di una stalla abusiva, appunto, nel quartiere Picanello. L’operazione, condotta dai militari della Stazione di Catania “Ognina” e del Nucleo Carabinieri per la Tutela della Salute (N.A.S.) di Catania, con il supporto dei veterinari dell’ASP di Catania, ha portato al sequestro di quattro cavalli e alla denuncia di due persone per i reati di maltrattamento di animali, esercizio abusivo della professione veterinaria e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Al centro dell’attività illecita una stalla abusiva allestita da un uomo di 37 anni, senza alcuna autorizzazione, all’interno della quale erano detenuti quattro cavalli, tra cui, come detto, un piccolo pony di pochi mesi. Dalle indagini è emerso che uno dei cavalli era di proprietà di un trentenne che gestiva una stalla regolare nelle vicinanze. Quest’ultimo è stato denunciato per aver affidato il cavallo al “vicino di stalla” senza le necessarie autorizzazioni e certificazioni per il trasferimento degli equini. All’interno della stalla abusiva, i Carabinieri hanno rinvenuto numerose confezioni di farmaci veterinari e per uso umano, siringhe, garze e una siringa già riempita con un potente antinfiammatorio ad uso umano. Il proprietario non era in grado di esibire la prescrizione medica per l’acquisto e la detenzione di tali farmaci, alcuni dei quali possono essere somministrati solo da veterinari. Per tutelare la salute degli animali, i Carabinieri li hanno sequestrati e affidati in custodia giudiziale a uno stabilimento fuori provincia, non essendoci strutture idonee nella zona. I farmaci e l’armadio che li conteneva sono stati posti sotto sequestro. Questa operazione conferma l’impegno dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania nel contrasto al maltrattamento degli animali e alle corse clandestine, fenomeno che provoca sofferenza e sfruttamento equino. L’attività repressiva, che si svolge sia con l’interruzione delle gare che con i controlli del territorio e le perquisizioni nelle stalle, mira a tutelare il benessere animale e a garantire il rispetto della normativa vigente.