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Attualità

Catania, il passante “inutile” finisce in Consiglio Comunale

di Alessandro Fragalà -





Un paio di mesi fa, esattamente nell’edizione dell’Identità Sicilia del 10 gennaio 2024, abbiamo parlato di mobilità a Catania, ponendo l’attenzione ad una situazione, per certi aspetti, paradossale.
Vi abbiamo raccontato del passante ferroviario, ovvero la linea ferroviaria, con tanto di stazioni in diversi quartieri, interrate come quelle della metro, gestita da Trenitalia (per i più anziani le Ferrovie dello Stato).
A tutti gli effetti una possibile, anzi più che possibile, seconda linea metropolitana di Catania, già pronta per essere utilizzata e soprattutto per servire una zona della città e dell’hinterland che va da Acireale fino all’aeroporto Vincenzo Bellini. Facciamo un breve ripasso per chi, magari, non ha letto quell’articolo: la linea ferrata c’è, le stazioni ci sono (alcune nuovissime), mancano, però, i treni ed i prezzi dei biglietti non sono corrispondenti alle tariffe urbane delle metro.
Risultato? Una linea praticamente inutile. Che spreco. Un lungo preambolo fondamentale per arrivare a quello che possiamo definire un piccolo successo del nostro giovanissimo (per quanto riguarda la Sicilia) quotidiano. La politica catanese, infatti, ha finalmente deciso di intervenire, o almeno di provarci. A intestarsi la questione è stato il consigliere comunale e capogruppo del Mpa, Orazio Grasso, che ha presentato una mozione in consiglio per chiedere l’intervento dell’amministrazione.
La vicenda vive e ha un senso che prescinde dal colore politico, perché interessa il bene della comunità. Si discute tanto, poi, della mancanza di infrastrutture in Sicilia e quando ci sono non vengono utilizzate o vengono utilizzate male.
“L’Amministrazione Comunale ponga in essere tutti gli strumenti a sua disposizione, affinché si possa avviare un interlocuzione con gli attori in causa, ovvero Regione Sicilia – Ferrovie dello Stato- FCE, in modo da impegnare ferrovie dello stato ad offrire un trasporto pubblico di tipo Urbano all’interno della città di Catania, servizio che preveda la percorrenza dei treni ogni 10/15 minuti senza interruzioni e interscambi e che lo stesso servizio sia integrato con l’offerta proposta da FCE ed AMTS mediante l’utilizzo di abbonamento unico e/o biglietto integrato”. È quanto chiede Grasso nella sua mozione all’amministrazione guidata dal sindaco Enrico Trantino.
“La città di Catania – si legge nella mozione presentata in Consiglio Comunale – dispone di un’infrastruttura ferroviaria a doppio binario (passante Ferroviario) all’interno dell’area urbana che ripercorre il waterfront della città. Una tratta del passante ferroviario interamente gestita da ferrovie dello stato, con ben 10 stazioni all’interno della fascia urbana, parte delle quali sotterranee, compresa un’importantissima stazione in prossimità dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini.
Attualmente – prosegue il consigliere del Mpa – ferrovie dello stato per la tratta in questione offre solo un servizio di tipo regionale, quindi con percorrenze dei treni ben oltre i 60 minuti e la percorrenza completa dell’intera tratta che va da Bicocca a Acireale necessita anche un cambio di coincidenza dei treni alla stazione centrale, fattore che chiaramente aumenta sensibilmente i tempi di percorrenza. L’attuale servizio, dunque, risulta essere chiaramente insufficiente e di conseguenza le relative stazioni nell’area urbana risultano essere sottoutilizzate”. Il famoso vorrei ma non posso o non voglio, verosimilmente.
Si perché qui basterebbe parlarsi, basterebbe interagire, discutere e trovare una quadra, peraltro neanche particolarmente complicata. Una quadra che, per non andare troppo lontano, in Sicilia è già stata trovata. “La proposta – conclude Grasso – ha l’obiettivo di creare, come già avvenuto nella città di Palermo, un servizio che andrebbe di fatto a creare una seconda linea metropolitana a zero costi, in quanto già esistente, che potrebbe integrarsi (con interscambio alla Stazione Centrale) alla metropolitana gestita da Fce, coprendo di fatto buona parte della città”.