Incostituzionale rinvio elezioni ex province Sicilia, Consulta boccia centro-destra
Il rinvio delle elezioni provinciali in Sicilia è una prassi incostituzionale. La Consulta lo ha ribadito nella sentenza pubblicata ieri.
I capigruppo di maggioranza – Lega Salvini, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Democrazia Cristiana, Popolari e autonomisti – pochi giorni prima avevano presentato all’ARS il disegno di legge numero 815 del 23.10.24 “Disciplina degli organi di governo degli enti di area vasta e l’elezione dei loro componenti”.
Barbagallo (Pd): “Ex province, Schifani non pubblichi legge che dispone rinvio elezioni”.
“Schifani non pubblichi la legge vergogna che dispone l’ennesimo rinvio del voto delle ex province se si vuole muovere nell’ambito dello stato di diritto. Il presidente della Regione dia disposizioni ai suoi uffici di non pubblicare la legge varata dall’Ars se non vuole dare luogo, dopo la pronuncia di oggi della Corte Costituzionale, ad atteggiamenti di natura eversiva ed elusiva del ruolo predominante dei poteri dello Stato”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo in seguito alla sentenza n° 172 della Corte Costituzionale depositata ieri.
L’assessore regionale alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, mercoledì 30 ottobre aveva diffuso una nota con cui comunicava quali sarebbero stati adesso i prossimi passaggi dopo l’approvazione, da parte dell’Assemblea regionale siciliana, della norma che rinvia le elezioni di secondo livello dei presidenti e dei consigli dei Liberi consorzi comunali e delle assemblee delle Città metropolitane. Le consultazioni, precedentemente fissate per il 15 dicembre, sono state spostate al prossimo anno, in una domenica compresa tra il 6 e il 27 aprile.
«Il differimento delle elezioni – spiega Messina – fa venir meno il decreto del presidente della Regione con il quale erano state indette le elezioni per il prossimo mese di dicembre. Non appena la norma verrà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana ed entrerà in vigore, il dipartimento delle Autonomie locali provvederà al formale annullamento del procedimento elettorale in corso, ponendo in essere tutti gli atti consequenziali».
Province in Sicilia, Corsaro (Anci): «Incostituzionale bloccare le elezioni, lo certifica la Consulta»
«La Corte Costituzionale, con la sentenza depositata ieri, dà voce al sentire comune di tanti fra amministratori locali e cittadini: sulle elezioni provinciali la Sicilia sta solo perdendo tempo. Dopo tanti anni dobbiamo tornare a votare, anche con elezioni di secondo livello. Questo è ciò che ci imporrebbe non solo la Consulta, ma anche il normale buon senso e le aspettative dei siciliani che vogliono avere servizi ed efficienza nel governo locale. L’ennesima proroga dei commissariamenti, votata dall’Ars pochi giorni fa, rappresenta quindi una forzatura incostituzionale». Così il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, componente del direttivo Anci Sicilia, intervenendo sulla sentenza della Consulta che giudica costituzionalmente illegittimo il rinvio delle elezioni dei Liberi consorzi comunali e Consigli metropolitani in Sicilia.
«La Consulta – prosegue il sindaco Corsaro – si occupa nella sentenza della legge di rinvio del 2023, ma il pesante giudizio emesso vale, purtroppo, anche per la norma appena votata. Fino a quando non verrà abolita la legge Delrio a Roma, ogni tentativo sull’elezione diretta rischia di essere velleitario e illegittimo. Come Anci Sicilia, quindi con la voce dei sindaci che ogni giorno stanno al fianco dei cittadini, faccio un appello a fare ordine sulla vicenda rimettendo al centro gli interessi della Sicilia e dei siciliani, restituendo loro il diritto alla rappresentanza», conclude Corsaro.
Ex Province Sicilia, Falcone (FI-PPE): «Rinvio elezioni è incostituzionale, giochi di palazzo non fanno interessi dei siciliani»
«Avevamo detto che il tentativo di ripristinare subito l’elezione diretta delle ex Province sarebbe stato solo una tattica dilatoria, e così è stato. Oggi abbiamo una nuova conferma: il rinvio delle elezioni provinciali in Sicilia è una prassi incostituzionale. La Corte Costituzionale lo ha ribadito riferendosi a una legge del 2023 che fece slittare il voto per la 18esima volta. Ma quello di oggi, purtroppo, è un monito severo e assai attuale che, da Roma, giunge al legislatore di Palermo. Anche la leggina sul rinvio delle elezioni di secondo livello, ragionevolmente, è da ritenersi illegittima come tutte le altre. Peraltro, la norma è stata inserita nel Ddl Urbanistica, un testo che riguarda una materia estranea al tema Province. Ciò potrebbe portare all’impugnativa anche da parte del Consiglio dei ministri. Abbiamo insomma una sola certezza: questo balletto normativo non sta facendo gli interessi dei siciliani che, invece, ci chiedono di rimettere in piedi le Province affinché tornino a occuparsi di strade provinciali, scuole, welfare e tanto altro». Così l’eurodeputato di Forza Italia Marco Falcone, commentando la sentenza 172 della Corte Costituzionale, depositata ieri, su una norma regionale del 2023 di differimento delle elezioni provinciali in Sicilia. Analogo provvedimento è stato esitato pochi giorni fa dall’Ars, esponendo la Regione – secondo l’esponente azzurro – a una nuova tirata d’orecchi da parte della Consulta.