Sciopero sanità privata anche in Sicilia, lunedì sit-in a Palermo
Le segreterie regionali siciliane di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl annunciano lo sciopero sanità privata in sicilia, aderendo allo sciopero nazionale per l’intera giornata del 23 settembre di tutti i dipendenti delle strutture nelle quali si applicano i contratti nazionali del lavoro Aiop/Aris sanità privata, Aiop Rsa e Aris Rsa-Cdr.
L’astensione dal lavoro sarà prevista per ogni turno di lavoro. Durante lo sciopero saranno garantiti i contingenti di personale a garanzia dei servizi minimi previsti dagli accordi in vigore. Le segreterie regionali, in più, hanno indetto una manifestazione/sit-in che si terrà in prossimità dell’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ottavio Ziino a Palermo, dalle 10 alle 14.
All’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, le segreterie regionali hanno chiesto che, nella stessa giornata, una delegazione possa essere ricevuta per rappresentare la “grave situazione” in cui versano i lavoratori in attesa dei rinnovi contrattuali per il riconoscimento dei propri diritti e della propria professionalità.
“Chi garantisce la salute di tutti i cittadini – scrivono le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – merita dignità nel lavoro. Lunedì 23 settembre incroceranno le braccia per tutto il giorno le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris sanità privata e Aiop e Aris Rsa. Il motivo? Abbiamo chiesto da mesi l’apertura dei tavoli: quello per il rinnovo del contratto sanità privata Aris Aiop, fermo al triennio 16/18, e quello per il nuovo contratto unico delle Rsa dove i lavoratori attendono lo sblocco della contrattazione da oltre 12 anni. Le due associazioni li hanno però negati entrambi, vincolandoli al finanziamento da parte dello Stato. Una risposta per noi inaccettabile. I presidi di protesta – concludono – saranno per noi l’occasione per chiedere a gran voce che sia revocato l’accreditamento alle strutture che non rinnovano i contratti o che applicano contratti che non rispettano la dignità del lavoro garantendo salari dignitosi. Queste strutture stanno continuando a svilire e sottopagare lavoratrici e lavoratori che ogni giorno si prendono cura di chi ha bisogno di assistenza”.