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Se il turismo degli stranieri fa ricca l’Isola: i dati della Bit

di Redazione -





di GIOVANNI VASSO

Sicilia, il turismo ti fa ricca. E le presenze continuano ad aumentare. Se l’Isola è tornata al livello prepandemico già due anni fa, nel 2023 gli arrivi di turisti sono cresciuti di oltre il 10 percento. Ma un altro importante dato che emerge dall’analisi dei flussi turistici presentati alla Bit di Milano riguarda il numero, sempre crescente, di stranieri che decidono di regalarsi una vacanza in Sicilia.
Intanto i numeri. Nel 2022, sono arrivati in Sicilia poco più di 14,8 milioni di turisti. Di questi, il 56,6% è arrivato dall’Italia. Un flusso che riporta l’Isola ai livelli pre-Covid. Cosa che si verifica se si prendono i numeri del 2022 e si confrontano con il dato del 2019, quando si erano registrati poco più di 15 milioni di pernottamenti. Ma il 2023 è andato ancora meglio. Le presenze, infatti, hanno sfiorato i 16,5 milioni con un aumento pari al 10,8%. Ma crescono, e di molto, gli stranieri che scelgono la Sicilia per passare le vacanze. L’anno scorso sono stati poco più di otto milioni (per la precisione 8.040.818) per un incremento percentuale stimato addirittura nel 24,8%. In prima linea ci sono francesi e tedeschi che dominano stabilmente la graduatoria degli arrivi stranieri in Sicilia. Tuttavia c’è da registrare la ripresa, importante, dei flussi provenienti dal mondo anglosassone, Gran Bretagna e Stati Uniti su tutti. Gli americani che hanno passato le vacanze in Sicilia, nel 2023, sono stati 953.794, in aumento di oltre il 50% (per la precisione 53,6%) rispetto all’anno precedente. I britannici invece hanno fatto segnare 708.652 presenze, +20,7% sul dato dell’anno precedente. A farla da padrone sono gli alberghi, gli hotel e i resort. Il settore alberghiero ha realizzato quasi 11,8 milioni di presenze. L’ospitalità extra-alberghiera cresce del 13,5% rispetto al 2022. Si “difende”, in pratica, con poco meno di 4,7 milioni di turisti accolti. Di questi ben 2,37 milioni sono stati stranieri.
Anche nel 2023, stando ai dati provvisori, il comparto alberghiero, con oltre 11 milioni 778mila presenze domina il panorama regionale della ricettività, ma resta assolutamente soddisfacente anche il dato dell’extra-alberghiero che, con oltre 4 milioni 680mila presenze (di cui oltre 2 milioni 370mila stranieri, +36,5%), registra un incremento del 13,5% sul 2022. Il mercato straniero continua a caratterizzarsi per una forte presenza francese e tedesca, ma c’è una decisa avanzata di altri mercati, tra cui quello americano e quello britannico, rispettivamente al terzo e quarto posto nella classifica dei Paesi di provenienza che, con 953.794 e 708.652 presenze registrano, nell’ordine, un +53,6% e un +20,7% sul dato dell’anno precedente. Infine c’è un segnale molto positivo in prospettiva che non è da sottovalutare, tutt’altro. Non solo mare, la Sicilia grazie ai suoi tesori archeologici, culturali, artistici e naturali sta destagionalizzando, con successo, il suo flusso turistico.
Il governatore della Sicilia, Renato Schifani, ha di che inorgoglirsi: “I dati sull’andamento dei flussi turistici in Sicilia sono senz’altro incoraggianti e restituiscono l’immagine di un comparto dinamico e in costante crescita. Un risultato che è frutto dell’efficacia delle politiche di settore poste in essere dal governo regionale e del lavoro fatto in termini di individuazione dei mercati-target e di azioni di promozione della destinazione”. Il presidente ha poi aggiunto: “Il governo regionale metterà in campo politiche mirate alla destagionalizzazione dei flussi turistici, anche sulla base dei dati statistici che confermano nei periodi di bassa stagione un trend fortemente positivo di presenze turistiche”.