Aprono le porte a Sciacca 13 siti di cultura, svelando angoli nascosti e particolari inediti
A Sciacca tre weekend di cultura, dal 5 al 20 ottobre, per offrire al pubblico la fruizione di una prospettiva inedita della città che racchiude in sé secoli di storia, cultura e tradizioni, mantenendo ancora oggi vivo il suo passato attraverso le sue antiche vestigia, le chiese, le residenze nobiliari, il folclore locale.
Luoghi che eccezionalmente aprono le proprie porte, svelando angoli nascosti e particolari inediti, attraverso cui scorre la narrazione di quella che un tempo fu città contesa da Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani, Arabi e Normanni, Svevi e Angioini, attratti dalle risorse del territorio, una fra tutte, le sue acque termali.
L’occasione è la sesta edizione delle Vie dei Tesori, il Festival organizzato sul territorio, per il secondo anno consecutivo, dal giornalista Michele Ruvolo.
Si potrà così varcare il ricco portale barocco che incornicia l’ingresso di quello che rimane dell’antico Convento dei Carmelitani. Un’edificio risalente al 1200, costruito nel XIII sec. e riedificato nel XV sec., attualmente adibito a Carcere. Al suo interno si trova un chiostro, in stile gotico di notevole valore artistico, intitolato a S. Alberto. Si narra che il Santo, rimasto a soggiornare nel Convento, fece costruire al suo interno un pozzo, la cui acqua veniva bevuta per devozione dai fedeli il 7 di agosto.
E apre per la prima volta le sue porte il Palazzo Tagliavia di San Giacomo, che ancora altero svetta sul mare. Sarà possibile ammirare i saloni e la parte della struttura che un tempo occupava la Zecca. Una dimora storica risalente al ‘400 che, purtroppo, nulla conserva più del lussureggiante giardino di gelsomini che un tempo abbracciava l’edificio a specchio sull’area portuale.
Dalle preziose pagine, rogiti e documenti dell’antico Catasto, esposti eccezionalmente all’Archivio di Stato, si potrà andar per palazzi baronali, dimore borghesi e chiese, scoprendo luoghi dimenticati o chiusi da vent’anni, come la minuscola chiesa del Carminello, riaperta solo da pochi mesi, dove la restauratrice Ivana Mancino è riuscita a ripulire la statua della Madonnina del Carmelo da pessimi interventi nel ‘900 e riportare alla luce la sua splendente pellicola in foglia d’oro.
Al Complesso Fazello, sede del Museo del Mare, fortemente voluto da Sebastiano Tusa, inforcando gli oculus si potrà fare una “immersione virtuale” alla scoperta dell’Isola Ferdinandea, esperienza curata da Marevivo in ambienti in 3D e a 360 gradi; mentre nella chiesa più antica di Sciacca, l’austera San Nicolò La Latina, di matrice arabo-normanna, si rimane incantati dal fascino del luogo, accompagnati dall’artista Lucia Stefanetti.
Tredici siti, alcuni inediti, tutti luoghi intrisi di storia e leggende, di fascino e bellezza scelti per proporre ai visitatori di Sciacca tre weekend di cultura, presentando il meglio di una città antica e dal passato glorioso.
“Siamo entusiasti del ritorno delle Vie dei Tesori, è un appuntamento che valorizza le nostre bellezze e farà scoprire Sciacca anche ai cittadini. E siamo orgogliosi dei nostri ragazzi, sentinelle di bellezza e di tutela del patrimonio” – dichiarano il sindaco Fabio Termine e l’assessore alla Cultura Salvatore Mannino.
Al festival di Sciacca partecipano circa cento ragazzi delle scuole, studenti dell’IISS Don Michele Arena, dell’IISS Tommaso Fazello e del liceo scientifico “Enrico Fermi”, nel ruolo di ciceroni.
Lo scorso anno Sciacca in occasione del Festival Le vie dei Tesori ha sfiorato i 2.557 visitatori con una ricaduta economica sul territorio di oltre 102.200 euro.