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Cronaca

PRIMA PAGINA – Non bastano le assoluzioni: il generale Mori è sotto inchiesta

di Redazione -





“Nel giorno del mio 85esimo compleanno ho ricevuto dalla Procura della Repubblica di Firenze un avviso di garanzia con invito a comparire per essere interrogato in qualità di indagato per i reati di strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico”.
La notizia l’ha data il diretto interessato, il generale Mario Mori che è stato iscritto nel registro degli indagati per le stragi mafiose del 1993. Una nuova inchiesta che arriva dopo anni di processi, al termine dei quali l’ex comandante dei Carabinieri è stato sempre assolto.
L’ultimo, in ordine di tempo, quello sulla così detta trattativa Stato-Mafia. Dulcis in fundo, L’interrogatorio sarebbe stato fissato per il 23 maggio, ovvero il giorno dell’anniversario della strage di Capaci, “ma verosimilmente verrà rinviato” ha fatto sapere lo stesso Mori, poiché il mio difensore ha comunicato alla Procura di Firenze di non poter essere presente per concomitanti impegni professionali a Palermo”. Ma qual è l’accusa nei confronti dell’ex generale? Secondo i magistrati di Firenze Mario Mori pur essendo a conoscenza degli imminenti attentati, non avrebbe fatto nulla per impedirli.
A informarlo, secondo l’accusa, sarebbe stato “prima, nell’agosto 1992, il maresciallo Roberto Tempesta, informato dall’esponente della destra eversiva Paolo Bellini, che gli avrebbe anticipato le bombe al patrimonio storico, artistico e monumentale, e in particolare alla torre di Pisa”.
Qualche tempo dopo, le notizie gli sarebbero arrivate anche dal pentito Angelo Siino “durante il colloquio investigativo – dicono i pm – intercorso a Carinola il 25 giugno 1993, che gli aveva espressamente comunicato che ci sarebbero stati attentati al Nord”.
Ancora una nuova e violenta persecuzione giudiziaria, l’ha definita il generale che con una nota ha voluto rispondere alle accuse. “Credevo di poter trascorrere in tranquillità quel poco che resta della mia vita. Ma devo constatare che, evidentemente, certi inquirenti continuano a proporre altri teoremi, non paghi di cinque pronunce assolutorie e nemmeno della recente sentenza della Suprema Corte che, ad aprile, ha sconfessato radicalmente le loro tesi definendole interpretazioni storiografiche. Per questo motivo, quei giudici della Cassazione sono stati duramente criticati dal consesso dei lottatori antimafia nella totale indifferenza del Csm che, dinanzi a questi violenti e volgari attacchi, tace a fronte di questo disegno che ha come unico obiettivo quello di farmi morire sotto processo”.
Una persecuzione, l’ennesima, per cui è arrivata per il generale la solidarietà del ministro della difesa Guido Crosetto: “Non bastava essere già stato assolto” scrive su X il capo della Difesa, “E’ stata aperta una nuova indagine contro il generale Mario Mori per le stragi mafiose del 1993. Del 1993!! Stragi mafiose!! Non ci si poteva accontentare di avergli reso la vita un calvario per decenni; non si poteva accettare il fatto che fosse stato assolto da ogni contestazione…”.
Vicinanza anche da parte del sottosegretario alla Presidenza del consiglio Alfredo Mantovano che si dice “sconcertato” per le accuse. “Ho ricevuto a Palazzo Chigi il generale Mario Mori, che conosco da oltre 25 anni, e del quale ho sempre apprezzato la lucidità di analisi e la capacità operativa, nei vari ruoli che ha ricoperto, in particolare alla guida dei Ros dei carabinieri e del Sisde. Gli ho manifestato per un verso vicinanza di fronte alle contestazioni che gi vengono rivolte, delle quali mi ha messo a parte; per altro verso sconcerto, nonostante che decenni di giudizi abbiano già dimostrato l’assoluta infondatezza di certe accuse”.