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Politica

Peppe Lombardo: “Mpa e Lega alleati verso le Europee”

di Salvatore Cannata -





Giuseppe Geremia Lombardo, detto Peppe, 42 anni il prossimo giugno. Catanese, deputato regionale nella diciottesima legislatura, eletto il 25 settembre 2022 nelle liste dei Popolari e Autonomisti di cui è vicepresidente nel gruppo parlamentare, è presidente del Collegio dei deputati questori, uomo di punta del Movimento per l’Autonomia. E rappresenta la novelle vague autonomista siciliana
Ecco la sua chiave di lettura dell’Autonomia differenziata che si discute a Roma e che è già passata in Senato.
“Un’opportunità, un’opportunità per la Sicilia per adoperare finalmente e bene il nostro statuto; per marcare la nostra autonomia, per sfruttarne alcuni aspetti che sono stati colpevolmente trascurati. Un esempio? L’energia. Abbiamo il sole più di tutti, abbiamo il vento e noi possiamo essere produttori primi delle rinnovabili, godendo naturalmente delle sue fonti. Possiamo puntare forte sull’innovazione in questo senso. L’applicazione dell’autonomia ci da una grossa mano a patto che sappiamo utilizzarne gli strumenti. Certo, da lavorare bene sui LEP, sui livelli cioè essenziali che sono la garanzia di un Paese che non si spacca ma il mio non è un giudizio negativo quanto piuttosto l’invito ad un’interlocuzione quanto più possibile efficace e utile per la Sicilia”
Come sta l’MpA, onorevole Lombardo?
Direi che godiamo di ottima salute. Con gli incontri a Caltanissetta, Messina e Ragusa, chiuderemo gli appuntamenti nelle nove province e siamo già in fase avanzata di radicamento territoriale. Siamo presenti nelle amministrazioni locali, abbiamo un’ottima base e in molti ci stanno cercando per far parte dell’MpA. Mi pare che questo certifichi l’ottimismo sul nostro futuro
E con la Lega, come va?
Bene direi (con tanto di sorriso percebilissimo…ndr). Ma si, in fondo vanno bene i rapporti. A parte qualche ‘locale’ che fa qualche resistenza, per il resto le cose vanno secondo il solco che abbiamo tracciato con il patto autonomista siglato con la Lega e, soprattutto, i rapporti ai vertici tra Raffaele Lombardo e Matteo Salvini sono solidissimi e di perfetta intesa
Che fate alle Europee?
Siamo pronti a dare una grossa mano alle liste della Lega, di cui siamo alleati assolutamente solidi
E, a proposito di rapporti ‘saldi’, come va con il governo? E con la maggioranza?
Direi bene. Certo, c’è qualche frizione soprattutto nelle fasi di avvio di questioni che riguardano l’azione di governo piuttosto che quella di maggioranza ma quando c’è da fare sintesi, nessuno si tira indietro e si trova la quadra. Ci si ritrova, insomma, quando si deve fare sul serio per la Sicilia
Ma ce li svela i contenuti di questo incontro Lombardo/Cuffaro di qualche ora fa?
Esattamente quelli che ha detto Totò Cuffaro. Né uno in più né uno in meno. Si sono visti, hanno parlato, hanno discusso ed io sposo una per una le dichiarazioni fatte da Cuffario sui contenuti di questo colloquio. Il resto è fantasia al potere…
Sanità e Province, sono tempi forti di confronto in queste ore.
Sono argomenti importanti. C’è bisogno di una riforma sulla sanità e sul settore ospedaliero. Difettiamo di medici e non ce lo possiamo permettere. Dopo avere discusso di strumenti finanziari approvati nei tempi corretti, adesso c’è bisogno di mettere subito mano alla sanità una volta che (e spero prestissimo) saranno nominati i vertici e sarà redatta la governance del sistema sanitario siciliana. La ‘25’ di qualche anno fa, allora salvifica per la sanità siciliana che rischiava un collasso irreversibile, ormai è superata. Ecco perché dobbiamo rimetterci mano e farlo subito e bene. Per quanto riguarda le province e la loro ‘riabilitazione’, come MpA, siamo assolutamente favorevole al loro ripristino perché sono enti essenziali per il benessere dell’Isola. Il ddl andrà al vaglio dell’aula pet la sua approvazione e dobbiamo fare in modo che questi enti intermedi, siano subito ristabiliti e abbiano piena funzionalità. Strade, scuole, tante per fare due esempi concreti, necessitano delle Province Regionali. E ogni giorno perso, è esiziale