Le mani dei boss su pascoli e aste fallimentari, 18 misure cautelari contro famiglia mafia Trapanese
Operazione Gdf contro mafia dei pascoli e aste fallimentari della famiglia di Mazara del Vallo, che ha previsto l’impiego di oltre 150 fiamme gialle del Comando provinciale di Palermo su richiesta della Procura DDA.
Colpo al mandamento di Mazara del Vallo, nel Trapanese. Diciotto misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo a carico di altrettanti indagati, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, porto abusivo d’armi, turbata libertà degli incanti, estorsione, rapina e favoreggiamento personale. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Palermo, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Per sette persone è stata disposta la custodia cautelare in carcere, 10 sono finite ai domiciliari mentre un ultimo indagato è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza. Sono in corso perquisizioni nelle abitazioni e in altri luoghi nella disponibilità degli indagati.
Le indagini contro la mafia dei pascoli e aste fallimentari, condotte dal nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, hanno permesso di far luce sulla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo (Trapani), svelando i rapporti verticistici tra gli affiliati. In particolare, sono state ricostruite le fasi che hanno portato all’ascesa di una persona, attiva nel settore dell’allevamento di ovini, che, agendo quale braccio operativo del capo mandamento (attualmente detenuto), è divenuta, nel tempo, il punto di riferimento per lo svolgimento delle più diverse attività criminali dalla riscossione dei crediti insoluti al traffico di stupefacenti tra Palermo e i territori ricadenti nel mandamento, sino a dirimere anche le controversie. L’attività investigativa ha fatto emergere “un penetrante potere di controllo economico del territorio, esercitato mediante la gestione mafiosa delle aree di pascolo e delle aste fallimentari”, spiegano le Fiamme gialle.