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Le accuse all’assessore Volo che si dichiara “serena”

di Antonino Marino -





Il governatore siciliano Renato Schifani ribadisce la sua “fiducia inalterata” nell’assessore alla Salute Giovanna Volo indagata nell’ambito dell’inchiesta Nemo che riguarda la gestione del complesso clinico privato “NemoSud” all’interno del Policlinico di Messina. La stessa Volo si è dichiarata”serena” e “pronto a chiarire” la situazione. Secondo l’ordinanza della gip Claudia Misale, otto anni fa, Giovanna Volo, in qualità di direttore sanitario del Policlinico, avrebbe agito in concorso con Marco Restuccia, allora direttore generale, Giuseppe Laganga Senzio, direttore amministrativo, e Mario Giovanni Melazzini, presidente della Fondazione Aurora Onlus. Si ritiene che abbiano deviato fondi destinati alle prestazioni sanitarie pubbliche a favore della Fondazione Aurora Onlus, su direttiva di Melazzini. In particolare, attraverso una delibera del 2016, Volo, Restuccia e Laganga Senzio avrebbero aumentato il budget a favore della Fondazione Aurora Onlus per il progetto Nemosud, destinando ingenti somme di denaro pubblico alla Fondazione, che ha ricevuto oltre due milioni di euro tra il 2016 e il 2017. Sono stati disposti sequestri preventivi di denaro e beni mobili e immobili a loro nome fino alla somma di oltre due milioni di euro. L’assessore ha informato il presidente della Regione, sottolineando che gli eventi riguardano un periodo precedente al suo incarico e dichiarando di aver sempre operato nel rispetto delle regole, pronta a chiarire la sua posizione. L’indagine, avviata nel 2019, a seguito della segnalazione di irregolarità da parte di un medico, coinvolge nove indagati per peculato e corruzione. Sono coinvolti ex direttori sanitari e commissari straordinari del Policlinico di Messina, nonché presidenti dell’associazione Aurora Onlus. Il sequestro di beni per un valore di 11 milioni di euro è stato disposto, insieme a un divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di operare nel settore sanitario per alcuni degli indagati. Il medico, che ha avviato le indagini, ha segnalato numerose irregolarità nella gestione del centro clinico privato “NeMoSud”, che operava all’interno dell’ospedale pubblico senza autorizzazione e accreditamento regionale. Inoltre, i dirigenti del Policlinico avrebbero esternalizzato le prestazioni di neuro-riabilitazione a favore del centro privato, dirottando i finanziamenti del Servizio sanitario regionale. In sintesi, l’indagine evidenzia una serie di presunte frodi nell’assegnazione e nell’uso di fondi pubblici a favore di una struttura privata, oltre a pratiche di esternalizzazione irregolari.