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Attualità

Ladies Open di tennis, intenso confronto sportivo nel clima bollente del Country Club di Palermo

di Antonio Schembri -





Nessuna aspettativa della vigilia è andata disattesa. I Ladies Open di tennis, quest’anno alla 35a edizione sono già entrati nella loro fase ‘bollente’, che, sotto il profilo tecnico delle giocatrici, prescinde dalla consueta afa dentro i rettangoli in terra rossa del Country Club di Palermo.
Clima torrido che però, come da tradizione, influenza inevitabilmente le performance delle tenniste e quelle delle tecnologia. I sovraccarichi elettrici legati agli impianti di aria condizionata nell’area di Mondello, nella quale il circolo palermitano è ubicato, hanno infatti causato un black-out di almeno un’ora ai fari del campo centrale, dove si stava disputando il primo match serale di ieri. Ossia quello che ha visto la trentatreenne olandese Arantxa Rus (attuale n.62 del mondo) imporsi in 3 set (6-7 6-4 6-2) sulla 28enne fiorentina Martina Trevisan (77esima nella classifica mondiale), apparsa in palese debito di energie per perdita di liquidi, dopo le ultime settimane che l’hanno vista uscente al primo turno a Wimbledon, ma convincente vincitrice domenica scorsa al torneo Wta di Bastaad, in Svezia. 

Ajla Tomlianovic
Ajla Tomlianovic

Un’intensa serata, che, in parallelo all’incontro sul centrale, ha fatto registrare la vittoria di Ajla Tomlianovic, oggi attestata tra le prime quaranta giocatrici del mondo, sull’egiziana Mayar Sherif (best ranking n.31): dopo una battaglia di ore e 42 minuti la croata naturalizzata australiana, giunta ai Ladies Open con una Wild Card, è prevalsa con il faticato punteggio di 3-6, 7-5, 6-3. Sarà la tarda serata di oggi a mostrare se il suo stato di forma, in netta risalita, le farà reggere gli alti ritmi attesi dal suo scontro, al secondo turno, con la connazionale, originaria di Singapore, Astra Sharma.

L’alto livello del torneo è stato inoltre confermato dal ritorno a Palermo di Qinwen Zheng, detentrice del titolo 2023 e attualmente collocata all’ottavo posto nel ranking Wta. Sempre sul centrale la 21enne cinese di Shyan, anche lei arrivata a Palermo grazie a una wild card concessa dl direttore del torneo Oliviero Palma, ha controllato dall’inizio alla fine i tentativi, non privi di qualche sprazzo di classe, dell’inossidabile Sara Errani, alla sua quindicesima partecipazione ai Ladies Open. Torneo nel quale la bolognese ha conquistato due vittorie nel singolare (nel 2008 e nel 2012), arrivando a disputare altre due finali (nel 2009 e nel 2013) e a alzare la coppa tre volte nel doppio. 

Ladies Open, Qinwen Zheng
La cinese Quinwen Zheng

La Zheng, ribattezzata Queen-Wen dal magazine di moda e lifestyle GQ China  per il suo tratto aggraziato che in campo si trasforma in un tennis potente e aggressivo, non ha voluto mancare a Palermo, dove ha vinto il primo torneo Wta della sua carriera. Un trampolino di lancio che nell’arco di un anno l’ha vista maturare come atleta e migliorare ulteriormente il suo bagaglio tecnico, come dimostrato con la finale agli Australian Open di quest’anno, persa contro la Sabalenka. “Tornare qui non era inizialmente nei miei programmi, ma dopo aver perso a Wimbledon al primo turno ho scelto di tornare a respirare l’atmosfera particolare di questo torneo– ha detto la tennista cinese al termine di uno dei suoi allenamenti sulla terra rossa di Mondello. Un ritorno, il suo, finalizzato, neanche a dirlo, alla difesa del titolo. 

Tra i fatti agonisticamente rilevanti della giornata di ieri, la vittoria di Lucia Bronzetti sulla francese Elsa Jacquemot: riedizione a tre giorni di distanza dalla finale del toneo francese di Contrexeville, vinto dalla tennista romagnola. Una battaglia caratterizzata da una certa varietà di soluzioni tra le due contendenti- , tra dritti incrociati, angolate palle corte e ‘schiaffi’ al volo da metà campo- che ha entusiasmato il pubblico fino a notte fonda, dopo due ore e ventritrè minuti di gioco, segnato da una serie di break e controbreak: 7-5 3-6 6-3, il punteggio.

Pubblico, va detto, che anche quest’anno brulica al Country Club palermitano, senza però riuscire a gremire gli spalti. Quasi un controsenso rispetto all’attuale interesse degli italiani per il tennis, lo sport adesso più in crescita nel Paese, grazie alle imprese di Jannick Sinner e degli altri componenti della squadra azzurra, tornata a vincere la Coppa Davis dopo 47 anni, così come a quelle del plotone femminile impegnato tra tornei in giro per il globo, al traino di Jasmine Paolini, fantastica finalista a Wimbledon.

“Delle due, l’una – considera perplesso il direttore del torneo, Oliviero Palma – O a Palermo il fatto di pagare un biglietto per assistere a una manifestazione come questa crea disturbo, oppure in questa città gli appassionati di tennis scarseggiano. Scenario, quest’ultimo, come minimo paradossale, rispetto al periodo che stiamo vivendo.  Eppure per un torneo che totalizza 10milioni di spettatori nelle reti televisive del mondo, le tribune continuano a presentare ampi spazi vuoti”. 

Un peccato. Che, sottolinea Palma, “deriva purtroppo dall’abitudine di tante persone di prendere parte agli eventi di sport e spettacolo solo quando ottengono un biglietto gratuito: costume di certo alimentato in ambito istituzionale e radicatosi nel tempo, ma che non ha senso per un torneo nel quale a scendere in campo sono tenniste top ten”.

Uno scenario che, dopo 35 edizioni (la prima  si giocò nel 1988 e fu vinta dalla lussemburghese Karin Kschwendt), e malgrado gli oltre 6mila biglietti finora venduti, torna a mettere in dubbio il futuro degli Internazionali femminili di Palermo. Argomento sul quale, adesso, al Country Club di Viale dell’Olimpo, si intende glissare. Per volgere invece lo sguardo alle prospettive che si aprirebbero mediante progettualità prossime venture: “Siamo al lavoro per ampliare il circolo in modo che Palermo possa diventare una sorta di ‘California’ europea del tennis – dice Palma – Un luogo che permetta a tennisti e tenniste impegnati del circuito professionistico di venire a allenarsi qui, specialmente durante l’inverno”.     

Su questo fronte le potenzialità del capoluogo siciliano sono molto promettenti. E si connettono anche a interventi normativi. “Il tennis – riprende Palma – non è ancora disciplinato come sport professionistico, ragion per cui lavoriamo affinché venga inserito in questa categoria con un’apposita legge. In tal modo si riuscirebbe a attrarre molti tennisti di alto livello e a convincerli a versare le loro tasse, con un regime agevolato, in Italia anziché altrove (Dubai, per esempio; e fatta eccezione di Montecarlo, dove risiedono sette dei primi dieci giocatori del mondo, ndr).

Significherebbe insomma attivare un indotto del turismo sportivo, rispetto al quale lo Stato avrebbe solo da guadagnare. 

“Per realizzare la nuova struttura qui al Country – dice Palma – agli amministratori non chiediamo supporti finanziari, dal momento che realizzeremo questo intervento solo con risorse del circolo. Ciò che invece chiediamo con urgenza sono autorizzazioni rapide, per dare il via ai lavori entro la fine dell’anno”. 

Si tratta di costruire cinque nuovi campi in cemento, una nuova piscina e un centro di riabilitazione interamente dedicato al tennis. La nuova ‘tennis clinic’ palermitana andrebbe peraltro a combinarsi con l’eccezionale dotazione di attrattive della città: “a cominciare da un clima speciale che consente quasi sempre di giocare all’aperto, da una gastronomia ricchissima e dalla facilità di fruizione della spiaggia di Mondello in autunno e inverno– conclude Palma. Oltre al fatto che ormai il capoluogo siciliano è collegato, direttamente o con la necessità di uno o pochi scali, a svariate città del mondo”.