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Cateno apre, La Vardera chiude e lascia ScN, passando al gruppo misto Ars

di Dario Di Gesù -





Ismaele La Vardera lascia Cateno De Luca e Sud chiama Nord e approda al gruppo Misto all’Ars dopo le dichiarazioni di sabato scorso a Messina del leader ScN. 

“Tra me e Cateno distanze siderali. Farò la mia traversata nel deserto. Non andrò in nessun partito di maggioranza, vado al gruppo misto”, dice La Vardera che ringrazia il movimento e Cateno De Luca, ma “è giunto il momento che le nostre strade, almeno per il momento, si dividano”. La Vardera si riferisce all’apertura di De Luca al centrodestra. “Sabato scorso ho capito quali sono i rapporti con il leader di Sud chiama Nord: niente dialogo e senza averne parlato prima, ha deciso con tutta la deputazione rimasta di tracciare il futuro del partito – dice ancora La Vardera -. Come potrei non tenere conto delle affermazioni di Cateno: noi che oggi attacchiamo il governo regionale siamo pronti domani sederci con i partiti che oggi lo sostengono? E avrei detto lo stesso se al fianco di Schifani ci fossero stati il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle”.

“Sono stato accusato di aver frainteso le parole di De Luca – prosegue -, ma riascoltando lui e anche le affermazioni di Francesco Gallo, parlamentare a Roma, non vedo altra interpretazione a quella che ho dato io e anche i vari giornali. Per questo motivo, con un pizzico di commozione e affetto ho deciso di lasciare Sud chiama nord e andare al gruppo Misto. Ringrazio i validi collaboratori del gruppo, Cateno e tutti miei colleghi deputati”.

Durissima la reazione del leader di ScN all’addio di La Vardera

“Perché scappi come un codardo senza avere il coraggio di guardarmi negli occhi? Eccomi!” ha scritto Cateno De Luca sul suo profilo Facebook. “Essere eletto con i voti degli altri ed autoproclamarsi leader indiscusso ormai è una delle sindromi più diffuse. Invito l’on. Ismaele La Vardera ad un pubblico confronto in diretta sui nostri social per far capire al mondo che ci osserva chi ha veramente perso la bussola. Non accetto lezioni da chi alle ultime europee, campagna elettorale pagata da me,  ha fatto registrare il risultato peggiore in Sicilia nella provincia di provenienza ed ha preso nella sua provincia meno preferenze di quanto conseguite  due anni prima alle elezioni regionali (sempre campagna elettorale pagata da me!).”

Le dichiarazioni di De Luca di sabato scorso, causa dello strappo di La Vardera

“Lavoriamo ad un progetto alternativo per la Sicilia. Non sono innamorato del mio sogno di diventare presidente della Regione. Il mio obiettivo è contribuire a cambiare la Sicilia e se per farlo dovrò rinunciare e fare un passo indietro, sono pronto. Sono pronto anche a essere il numero due di una nuova coalizione, una nuova classe politica che sappia rappresentare i nostri obiettivi e i nostri valori, perché anche da numero due sono certo di poter dare il mio contributo di buon amministratore, così come stiamo facendo nei palazzi municipali che amministriamo”. Il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, lo ha detto durante una conferenza stampa a Messina in cui ha fatto il punto sul progetto politico che il partito sta portando avanti sia a livello nazionale che regionale.

All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il sindaco di Messina, Federico Basile; la presidente del partito, Laura Castelli; il deputato nazionale, Francesco Gallo; e i deputati regionali messinesi Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto; insieme al coordinatore regionale Danilo Lo Giudice; a quello cittadino, Nino Carreri; e provinciale Melangela Scolaro. “Alla presidente Laura Castelli e al deputato Francesco Gallo abbiamo dato e rinnoviamo il mandato di definire strategia nazionale – ha aggiunto Cateno De Luca -. Sud chiama Nord, lo dicono anche i sondaggi, oggi ha un peso anche a livello nazionale e di questo bisognerà tener conto”. Il leader di Sud chiama Nord ribadisce: “Oggi siamo all’opposizione e lavoriamo per incidere sul cambiamento, perché non vogliamo che questa terra continui a essere governata da ‘padroni con il catetere!’ Apriamo al dialogo, ma dettiamo le condizioni. Il centrodestra deve sapersi rinnovare e la stessa cosa vale per il centrosinistra che deve essere in grado di uscire dalla fase degli oppositori di professione o della patente a punti. Sia chiaro, noi rimaniamo opposizione al governo Schifani e a questo centrodestra”, ha concluso.

La Vardera: “Mai con centrodestra, sta portando Isola alla deriva’

“Il nostro leader Cateno De Luca sta di fatto tracciando una linea per il futuro del partito che non solo non conosco, ma che mi lascia profondamente disorientato. Tra l’altro, sapevo che si trattasse di una riunione sul futuro di Messina, ho poi compreso che di fatto si è trattato di una direzione del partito con i suoi massimi vertici, cui non sono stato invitato, ma questi alla fine sono dettagli”. A dirlo, prima della decisione di abbandonare  Sud chiama Nord, è stato il deputato all’Assemblea regionale siciliana, Ismaele La Vardera, che ha aggiunto: “Nella stessa conferenza lo stesso Cateno ha dichiarato che sarebbe pronto a fare il numero due di un nuovo centrodestra. Noi con loro? Chiaramente sta scherzando, sarà una delle sue tante provocazioni per sparigliare tutto, anche perché con me di questo non ne hai mai parlato”.

“Fino a prova contraria – aveva detto La Vardera prima dello strappo con ScN  – siamo la prima forza d’opposizione e non posso pensare che a fine legislatura possiamo sederci allo stesso tavolo di un centrodestra sponsor di questa maggioranza, che sta portando la Sicilia alla deriva a cui stiamo assistendo. Credo che dobbiamo lavorare per compattare le opposizioni convintamente, puntando a governare a tutti i costi, ma se il costo di governare significa vendere l’anima al diavolo io onestamente avrei difficoltà a esser della partita. Infine, vorrei rassicurare i nostri elettori che le scelte future verranno prese nel rispetto dei valori fondamentali del partito, cui ho aderito sin dal primo momento e di cui oggi con orgoglio sono tra i fondatori”.

Lo Giudice, ScN: “Nostro obiettivo cambiare Sicilia, pronti a dialogo. La Vardera? Dispiace sua scelta, sembra essere stata presa con troppa facilità”

“Prendiamo atto della scelta del deputato Ismaele La Vardera con un pizzico di amarezza. Amarezza, perché la sua decisione sembra essere stata presa con troppa facilità, come se attendesse solo la prima occasione utile per andarsene. Tuttavia, dispiace soprattutto che l’onorevole La Vardera non abbia compreso il messaggio chiaro del nostro leader Cateno De Luca. Un messaggio che riflette pienamente la strategia del partito, voluta e sollecitata dallo stesso De Luca, e che non lascia spazio a interpretazioni ambigue”. A dirlo è il coordinatore regionale siciliano di Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice, dopo l’addio al movimento dell’ex Iena Ismaele La Vardera, che ha annunciato oggi il suo passaggio al gruppo Misto all’Assemblea regionale siciliana.

“Non abbiamo bisogno di giustificarci – prosegue Lo Giudice -. Sud chiama Nord ha un obiettivo ben preciso: cambiare questa terra, e lo faremo. Governare, lo sappiamo bene, è una sfida complessa. Molti preferiscono rimanere sempre all’opposizione, ma noi non siamo nati per questo. Dove abbiamo amministrato, Sud chiama Nord ha dimostrato di saper incidere concretamente sul futuro delle comunità. Vogliamo avere un impatto significativo anche sul futuro della Sicilia e, per riuscirci, siamo pronti a dialogare. Attraverso il confronto, intendiamo stimolare finalmente sia il centrodestra che il centrosinistra a intraprendere un vero cambiamento”, conclude il coordinatore regionale di Sud chiama Nord.

Castelli, ScN: “La Vardera senza visione politica, Cateno De Luca unica speranza per Sicilia. Il nostro movimento è post ideologico perché basa sua azione politica su buona amministrazione”.

“Voglio bene a Ismaele, un ragazzo pieno di entusiasmo e molto ambizioso. Mi ferisce molto, però, la scelta presa oggi. Mi stranisce anche la tempistica: una decisione del genere non la si prende in 24/48 ore, ma serve molto più tempo. Una doverosa premessa. Quando ho scelto di condividere questo percorso con Cateno De Luca e la comunità di Sud chiama Nord, l’unico punto su cui ho chiesto rassicurazioni a Cateno è stato quello di far parte di un movimento che fosse post ideologico. E Cateno me lo ha confermato”. A dirlo è Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord, commentando l’addio al movimento di Ismaele La Vardera, che ha annunciato oggi il suo passaggio al gruppo Misto all’Assemblea regionale siciliana.

“Sud chiama Nord è post ideologico perché basa la sua azione politica sulla buona amministrazione, sui fatti reali e concreti – dice ancora Castelli -. E chi ha avuto la possibilità di governare, conosce la differenza dal fare solo opposizione, urlando e protestando, rispetto a chi invece deve amministrare, sporcarsi le mani, faticare e risolvere davvero i problemi degli italiani. Questa è la differenza, e lo dice una persona che si è ritrovata a governare con tutti i partiti, ma realizzando sempre solo ciò che era giusto fare”. 

Per la presidente di ScN, invece, la decisione di La Vardera che lascia Cateno De Luca è “meramente ideologica e lo hai confermato con le motivazioni che hai dato”. “Caro Ismaele posso comprendere la giovane età – dice rivolgendosi direttamente al vicepresidente della commissione Antimafia dell’Ars -, ma è necessario non dimenticare che in politica bisogna agire solo per risolvere i problemi e non per il consenso personale. Se oggi esiste una speranza di riscatto per tutti i siciliani, là dove tutti hanno fallito, quella speranza si chiama Cateno De Luca”.

“L’esperienza mi porta a dire che non bisogna solo riconoscersi in un leader – conclude -, ma bisogna sempre avere fiducia in lui, anche quando non capisci il perché di quella azione. Soprattutto se quella persona ha fortemente creduto e investito in te, sotto ogni punto di vista. Augurandoti il meglio, mi spiace solo che quello che oggi hai fatto ha confermato le tante, troppe voci che in questi ultimi mesi giravano nei tuoi confronti e confermi anche la mancanza di visione politica, necessaria al raggiungimento dei grandi obiettivi che ci siamo già prefissati per rendere finalmente la Sicilia libera”.