Finisce ad Avellino la stagione del Catania: ora tempo di rifondare
di ATTILIO SCUDERI
Il minuto 84, il minuto della fine. Cala il sipario sulla stagione del Catania e sulle speranze di rendere possibile, l’impossibile.
Contro l’Avellino, sia all’andata e sia al ritorno delle gare play off per la Serie B, le stoccate di Cianci avevano illuso piazza e tifosi e, dopo il primo tempo del Partenio, anche gli scettici erano sulla rete via.
A Zeoli, in panchina, è riuscito in parte l’obiettivo di conferire nuova dignità alla squadra, dopo una stagione di più bassi che alti, ma il report finale è sicuramente magro salvando solo la Coppa Italia vinta, che tra l’altro ha permesso l’accesso ai play off.
Il dubbio e l’interrogativo rimane: se il Catania avesse giocato tutta la stagione con questo spirito? Cosa sarebbe successo?
Bilancio stagionale che non può prendere per buono solamente quanto visto nei play off, senza tener conto di tutti gli altri otto mesi di campionato.
Il Catania deve essere rifondato e dovranno essere valutati costi e benefici sui fronti dell’età e degli ingaggi dei giocatori.
Giocatori, ma soprattutto società e figure dirigenziali.
Grella ha avuto il tempo per testare errori e correzioni, per una stagione che è stata difficile e turbolenta.
E la società del Catania Fc, con Pelligra in testa, dovrà farsi trovare pronta sin da subito già con i nuovi dirigenti.
Il Direttore sportivo dov’è? Il silente fin troppo Carra rimarrà direttore generale? E il centro sportivo? Torre del Grifo?
Ora, dopo i bilanci di stagione, non si può più rimandare nulla, perchè la piazza di Catania è ambiziosa e per confermare i tanti abbonamenti registrati quest’anno serviranno idee chiare, convincenti e fatti concreti.
Nonostante l’annata sbagliata, il Catania mostra muscoli economici e d’investimento e sembra in grado di garantire obiettivi ambiziosi anche per il futuro, ma il tempo scorre, l’estate è breve e la realtà chiama realtà di successo, concreta e progettuale nel breve periodo.