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Palermo fattore X e il Catania ora rischia la stagione

di Attilio Scuderi -





Ancora un pareggio per i rosanero, ma c’è la voglia e la possibilità intatta di disputare i playoff Serie A.
Il Palermo di Mignani si interroga dopo lo 0-0 al Barbera contro il Parma. Ancora una volta la spinta del pubblico di casa non è servita in toto con la vittoria casalinga distante ormai due mesi.
Sessantatre giorni senza vittorie per i rosanero, con la Reggiana che si affaccia alla finestra per cercare di sbloccare l’atrofia. Contro il Parma si è vista una fatica offensiva, ma anche una solidità di squadra non indifferente.
Adesso la ricerca della felicità sta nel trovare tre punti e, soprattutto, consolidare la classifica in vista dei playoff. Palermo si trova davanti all’ultima salita e le prossime quattro partite saranno contro squadre posizionate nella parte destra della classifica. Vincere contro una Reggiana in crisi significherebbe blindare la zona playoff.
Il quinto posto? Non impossibile, ma attualmente occupato dal Catanzaro, che dista 4 punti, con il Palermo dovrà anche guardarsi alle spalle, con Brescia e Sampdoria rispettivamente a 6 e 7 punti di distanza.
Un film horror invece quello visto in casa Catania. Continua l’umiliante viaggio in campo esterno per gli etnei, contro un Sorrento appagato e che non ha fatto la guerra al Catania. E così ecco la band sconquassata di Zeoli che è riuscire a perdere dinanzi all’assenza di motivazioni avversarie.
Adesso arriva la fase calda e di terrore, perché domenica il Catania dovrà assolutamente vincere per evitare i playout o l’angosciante attesa riguardo i risultati delle altre, che potrbbero anche condannare i rossazzurri ai playout buttando al vento il passpartout Coppa Italia che ha consegnato i playoff.
Una squadra totalmente scassata quella che si è presentata contro il Sorrento, senza anima e mordente e umiliata ancora una volta in trasferta. La doppietta di Cianci per il 3-2 finale è stata uno zuccherino senza glutine e completamente insipido. Il Catania è riuscito in un’impresa non facile: essere sotto di tre reti in una gara in cui neanche chi era sopra di tre reti aveva voglia di vincere.
Sorrento-Catania per quarantacinque minuti è stato l’emblema del calcio di fine stagione, con una squadra che giochicchiava senza pungere ed un’altra senza anima che già al ventesimo aspettava la fine del match. L’unico problema è che fra le due compagini doveva essere il Catania a volere di più la vittoria.
Ogni volta, soprattutto in trasferta ma anche al Massimino, è successa la stessa cosa. Come si fa a non accorgersene?
Adesso l’unica cosa da dire è che la partita con il Benevento è la più importante, ma la realtà è che ogni partita con indosso qualunque maglia, l’atteggiamento dovrebbe essere quello di giocare sempre una finale o la cosiddetta partita più importante. Se i rossazzurri vinceranno saranno salvi, altrimenti dovranno sperare nella sconfitta della Turris e in una serie di incroci.
Il resto resta superfluo o più volte ripetuto, perché oggi bisogna salvarsi e non pensare ai playoff. Sarebbe l’ennesimo solito errore di una stagione horror.