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Caro-voli a Pasqua, tornare in Sicilia diventa un lusso

di Redazione -





di FLAVIA ROMANI
Torna puntuale, insieme alle festività, il caro-voli. Stavolta, ancora una volta, la storia si ripete per le festività di Pasqua 2024. Tornare o viaggiare verso la Sicilia (ma anche verso la Sardegna) diventa un lusso. Lo si può notare andando a cercare le tratte da o per la Sicilia sui siti delle varie compagnie aeree, per avere un’idea dei prezzi da capogiro che sono a dir poco lievitati per la settimana pasquale.
A dare conferma degli aumenti è il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) che, in collaborazione con Assoutenti, ha analizzato l’andamento delle tariffe aeree nel periodo delle festività pasquali.
L’analisi di Crc-Assoutenti sulle tratte nazionali ha preso in esame un volo di andata e ritorno dalle principali città italiane con partenza venerdì 29 marzo e ritorno martedì 2 aprile: chi acquista (ad oggi, 11 marzo) un biglietto andata/ritorno con destinazione Catania spende un minimo di 365 euro partendo da Torino, 319 euro da Verona, 317 euro da Venezia. Più economico volare da Roma, dove il biglietto per l’aeroporto etneo parte da 144 euro.
Costi simili anche per raggiungere Palermo: per le stesse date si spendono 305 euro partendo dallo scalo di Forlì, 295 euro da Bologna, 288 euro da Torino, 259 euro da Milano. “Nonostante gli sforzi messi in campo dal governo, il fenomeno del caro-voli sembra senza soluzione, e le compagnie aeree continuano ad imporre il proprio strapotere ricorrendo ad algoritmi che fanno salire le tariffe alle stelle in concomitanza con i periodi di festa e le partenze dei cittadini, senza che gli utenti possano in alcun modo difendersi da tali politiche scorrette”, dichiara Furio Truzzi, presidente del Centro di formazione e ricerca sui consumi.
Mentre per il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso “Con queste tariffe viaggiare in aereo sta diventando sempre più un lusso per ricchi, una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo”.
A rimetterci e a spendere centinaia di euro per appena due ore di volo complessive tra andata e ritorno sono soprattutto i lavoratori e gli studenti fuori sede che vorrebbero far rientro a casa e dalle famiglie per il weekend di Pasqua. In molti, visti i prezzi, non torneranno.
Ma non solo per i siciliani che hanno il desiderio di tornare sull’Isola: i prezzi alti scoraggiano anche i turisti – italiani e stranieri – che vorrebbero passare il fine settimana fuori porta in una delle città siciliane. Eppure, questo destino non tocca solo la Sicilia: anche la Sardegna si trova a fare i conti con prezzi alle stelle. il biglietto A/R da Bologna ad Alghero parte da 334 euro, 323 euro se si atterra a Cagliari; per volare a Cagliari partendo da Verona la spesa minima è di 279 euro. Spese a cui poi va aggiunta la spesa per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere.
E così, per una mini-vacanza, per gli italiani conviene viaggiare all’estero. Perché nonostante i rincari abbiano interessato i voli per l’Europa, in proporzione, scegliere una capitale Ue è più conveniente. Ad esempio partendo nella mattinata del 29 marzo e rientrando nel pomeriggio/sera del giorno di Pasquetta, chi acquista oggi un biglietto spende un minimo di 489 euro per volare da Roma ad Amsterdam, 455 euro da Milano a Berlino, 336 euro da Roma a Madrid, 302 euro da Roma a Copenhagen, 254 euro da Milano a Barcellona.