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Terzo indagato nell’equipaggio Bayesan. Passaporto al comandante, tornerà in Spagna

di Antonella Mulè -





Si allarga l’inchiesta della procura di Termini Imerese nel palermitano che indaga sul naufragio del veliero affondato nelle acque di Porticello. Terzo indagato nell’equipaggio Bayesan.

I pm hanno iscritto nel registro degli indagati un terzo componente dell’equipaggio del veliero affondato il 19 agosto a Porticello nel palermitano. Si tratta del marinaio di guardia in plancia Matthew Griffith, francese di 22 anni. Il marinaio di vedetta Griffith, l’ufficiale di macchina Parker Eaton e il comandante Cutfield sono indagati per naufragio colposo e omicidio plurimo colposo.

Bayesan terzo indagato nell’equipaggio. L’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese di 56 anni secondo la Procura di Termini Imerese non avrebbe attivato i sistemi di sicurezza durante la tempesta d’acqua, che avrebbe chiuso tutti i portelloni della sala macchine. È, quindi, indagato per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, come il comandante, James Cutfield. Ma sono attesi altri avvisi di garanzia nelle prossime ore. Si sta valutando la posizione del primo ufficiale Tjis Koopmans, olandese.

Il comandante James Cutfield, 51 anni, che ieri, nell’interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il capitano del veliero è scoppiato a piangere, ma è rimasto in silenzio davanti al pm James Cutfield. 

Il comandante della imbarcazione di lusso si è presentato davanti al sostituto procuratore Raffaele Cammarano della Procura di Termini Imerese, ed è scoppiato in lacrime. Cutfield è accusato di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo. In attesa di conoscere gli atti del procedimento, come dicono poi all’uscita i suoi legali, gli avvocati Giovanni Rizzuti e Aldo Mordiglia.

“Il capitano Cutfield si è avvalso della facoltà di non rispondere per due fondamentali ragioni: intanto perché, come è agevole comprendere, è davvero molto provato” ha detto ieri l’avvocato Giovanni Rizzuti, che con l’avvocato Aldo Mordiglia difende il capitano del veliero affondato. “La seconda ragione è che noi siamo stati nominati appena ieri e per articolare una linea difensiva compiuta, completa e corretta, abbiamo bisogno di acquisire una serie di dati di cui allo stato non disponiamo”.

E’ stato consegnato a James Cutfield il nuovo passaporto, dopo che il suo era andato perso nel naufragio. Il Comandante dovrebbe lasciare a breve l’Italia per tornare in Spagna, dove vive con la moglie Cristina. La donna lo ha raggiunto nei giorni scorsi per stargli vicino. Come ha detto, durante la conferenza stampa il procuratore capo Ambrogio Cartosio, i componenti dell’equipaggio possono lasciare tutti l’Italia perché “nulla impedisce loro di potere partire”. Compreso il capitano Cutfield, che porta ancora evidenti segni del naufragio, con una vistosa ferita al ginocchio che lo costringe a camminare con la stampella.

Le nuove iscrizioni nel registro degli indagati sarebbero un atto dovuto, per dare agli indagati la possibilità di nominare consulenti e periti per partecipare agli atti irripetibili, a partire dalle autopsie delle sette vittime: sei passeggeri, tra cui il tycoon Mike Lynch e la figlia Hannah di 18 anni, e il cuoco Thomas Recaldo, 59 anni di Antigua, unico membro dello staff che non ce l’ha fatta.

Quindici invece i sopravvissuti: nove membri dell’equipaggio e sei passeggeri, tra cui Angela Barcares, moglie del magnate britannico morto con la figlia e titolare della società cui sarebbe intestato lo yacht.