Altavilla, i Ris nella casa della coppia diabolica
Dalle parole del prete di Altavilla Milicia Don Priola che sostiene che in paese ci siano comunque persone indemoniate, a quelle del sindaco che difende il parroco, anche se una delle omelie del prete – celebrata il 3 settembre scorso – continua a far scalpore e a suscitare polemiche. Don Priola diceva che ad Altavilla c’erano presenze demoniache, lo aveva detto prima della strage. Parole forti, dure, anche contestate dalla chiesa siciliana. Il prete aveva parlato chiaramente nella sua omelia e poi intervistato da alcune tv nazionali: “Perfino nei bambini possono manifestarsi certe cose” aveva detto. Queste parole adesso riecheggiano vertiginosamente sul plurimo omicidio che si è consumato nella villetta degli orrori. Perché il prete diceva questo? Perché anche lui era convinto che il “demonio” si fosse annidato in alcuni nuclei familiari di Altavilla? Domande senza risposta, al momento. Intanto proseguono le indagini degli inquirenti. A Sferracavallo, al civico 15 di via dell’Arancio, sono arrivati ieri i carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Messina. La procura apre dunque le indagini a 360 gradi e parte proprio dall’abitazione di Sabrina Fina e Massimo Carandente, i due “fratelli di Dio” accusati di essere stati complici di Giovanni Barreca dell’esorcismo e della mattanza di Altavilla Milicia. Nella villetta degli orrori a perdere la vita sono stati la moglie del muratore, Antonella Salamone, e i figli Kevin ed Emmanuel. Sotto gli occhi del sostituto procuratore di Termini Imerese, Manfredi Lanza, il reparto speciale dei carabinieri ha passato al setaccio l’appartamento della coppia, che l’11 febbraio era tornata a casa in treno da Altavilla. Non trapela nulla, nessuno vuole parlare. Possibile che i Ris stiano cercando anche un “collegamento” tra l’omicidio di Antonella Salamone e la coppia. Potrebbero essere stati loro ad uccidere la donna?. Tutti interrogativi che ovviamente sono al vaglio degli inquirenti, al lavoro incessantemente su una vicenda che ha ancora tanti contorni oscuri. “Sono riuscito a sentire solo Sabrina, sia alla fine della scorsa settimana che ieri – ha detto il legale della coppia – E le ho caldeggiato la mia linea difensiva, ovvero la necessità e opportunità di essere sentiti dai magistrati, e lei mi ha dato il suo assenso. Anzi, ieri mi ha proprio chiesto quando avverrà questo incontro, poiché ha urgenza anche lei di parlare, per evitare che i ricordi svaniscano. Il problema è uno solo, che non sono riuscito a parlare ancora con Carandente. E quindi sto attendendo per non andare a fare cose inutili. Quando riuscirò a parlarci, farò la richiesta per entrambi”. A Sferracavallo era presente anche il legale di Barreca: “È una persona in preda ad una psicosi e naturalmente ha una affidabilità che può essere opinabile. Le maggiori certezze ce le daranno gli elementi di prova”, ha detto mentre i Ris effettuavano le ispezioni. Barreca è “visibilmente dimagrito e con la barba allungata” e in preda a visioni e psicosi. “È profondamente provato, dorme pochissimo – racconta l’avvocato -, ogni occasione di incontro con lui, siamo al quarto, è molto altalenante. Lui stenta a credere a ciò che sia successo. Ha qualche barlume di lucidità nel quale capisce di non avere più una famiglia – continua – ma si consola pensando che siano stati purificati e siano con Dio”. E aggiunge: “Spero che venga trovato qualcosa che possa aiutare nel prosieguo delle indagini”. Un altro elemento fondamentale sarà il nuovo interrogatorio che dovrà sostenere la figlia minorenne del muratore. L’unica che ha assistito a tutto, l’unica che può realmente raccontare ogni singolo dettaglio. Sarà sentita fra qualche giorno, quando i cellulari di chi era presente in casa saranno setacciati per scoprire altri indizi. Intanto Barreca chiede delle condizioni di salute proprio della figlia prediletta: “Avrebbe molto piacere di incontrarla, di vederla – ha detto l’avvocato che assiste il muratore – al momento gli ho detto che non sarà possibile, ma lui avrebbe grande piacere”. Non potranno vedersi, le loro vite sono separate dal 10 febbraio, quando Barreca lasciò casa per farsi arrestare a Casteldaccia.