Finge di essere caduto in dirupo per eludere gli arresti domiciliari
Chiama il 112 per chiedere aiuto e soccorso dopo una caduta in un dirupo. Peccato, però, che essendo recluso ai domiciliari non avrebbe dovuto essere in giro e soprattutto non era assolutamente in pericolo di vita. I Carabinieri della Stazione di Calatabiano (CT), su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, hanno arrestato e condotto in carcere Roberto Santo D’Allura, trentaseienne di Taormina, già sottoposto alla detenzione domiciliare. L’uomo è stato arrestato in esecuzione al decreto del Magistrato di Sorveglianza che ha disposto la “sospensione provvisoria della detenzione domiciliare con conseguente ordine di carcerazione”. D’Allura è accusato di “evasione” e “procurato allarme”. I fatti risalgono alla notte del 5 aprile scorso quando l’uomo, sottoposto alla detenzione domiciliare, ha contattato il 112 asserendo di essere caduto in un dirupo con la sua moto e di essere in pericolo. Immediatamente è stata attivata una vasta operazione di ricerca con l’impiego di cani addestrati, elicotteri e volontari. Solo la mattina di sabato 6 aprile, dopo oltre 24 ore dalla richiesta di aiuto, D’Allura si è presentato alla Stazione Carabinieri di Calatabiano, sostenendo di aver trascorso la notte nel dirupo. Gli investigatori, però, hanno scoperto che l’uomo non era in pericolo di vita, ma che ha trascorso la notte girovagando tra Taormina e Giardini Naxos, acquistando e consumando droga a casa di un’amica. Per questi fatti, D’Allura è stato deferito alla Procura della Repubblica di Catania per i reati di “evasione” e “procurato allarme”. Il Magistrato di Sorveglianza ha disposto la sospensione della detenzione domiciliare e il suo trasferimento in carcere.