Il Presidente di ANCE Sicilia, Salvo Russo lancia l’allarme per il caro materiali che è già emergenza nazionale
È un appello accorato quello di Salvo Russo, presidente di Ance Sicilia, rivolto al governo regionale, ai partiti, ai parlamentari e ai sindacati, perché si adoperino per l’adozione delle necessarie misure finanziarie per garantire il completamento delle opere e il mantenimento dei livelli occupazionali.
“Occorre sollecitare a livello nazionale, al governo e al Parlamento, l’adozione delle misure finanziarie necessarie a garantire la prosecuzione dei lavori e la loro puntuale realizzazione, il mantenimento dei livelli occupazionali e la tenuta di uno dei settori che più stanno contribuendo alla significativa crescita del Pil dell’Isola.”
In Sicilia, secondo i dati Cnce Edilconnect elaborati dal Centro studi di Ance nazionale, ci sono 755 cantieri attualmente in corso, per un importo complessivo di 14,2 miliardi di euro, per appalti che non hanno la possibilità di adeguamento prezzi e che, quindi, rischiano di subire rallentamenti o interruzioni.
Di questi, 273 cantieri, per un valore di circa 4,4 miliardi, sono legati a progetti del “Pnrr”
Ance Sicilia segnala, con grande preoccupazione, i pesanti ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali degli anni precedenti e la mancanza di stanziamenti per coprire il fabbisogno di tutto il 2025 e per il 2026.
Il fenomeno del caro materiali – osserva Ance Sicilia – non può considerarsi superato: i costi di esecuzione delle opere pubbliche rimangono significativamente più alti rispetto a quelli previsti nei prezzari vigenti al momento delle gare.
Secondo i dati Istat, i prezzi di realizzazione delle opere sono aumentati del 30% rispetto alle previsioni di gara, trainati dai rincari dei principali materiali da costruzione, che rimangono su livelli molto elevati rispetto al periodo pre-Covid: acciaio +30%, bitume +49%, rame +65%.
“Se non saranno stanziate risorse adeguate e se non ci sarà la proroga della misura al 2026, diventerà impossibile garantire la continuità dei lavori e sarà una vera e propria emergenza”, sostiene Russo, sottolineando che “le imprese stanno già sostenendo anticipazioni finanziarie molto rilevanti, non più sopportabili a lungo, con il rischio concreto di una paralisi della filiera e di gravi ripercussioni sugli obiettivi del Pnrr”.
Russo conclude: “La Sicilia è maglia nera nazionale, da sola rappresenta il 15% degli importi dei lavori non coperti, precede addirittura la Lombardia che pesa per il 13%.”
