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Il killer che citava Riina su TikTok dopo il delitto di Paolo Taormina

di Edoardo Gentile -





Sapeva che lo stavano cercando. Sapeva di essere stato riconosciuto, di avere agito a volto scoperto e di essere finito nelle immagini delle telecamere di piazza Spinuzza. Eppure, Gaetano Maranzano, il killer di Paolo Taormina, del quartiere Zen, non ha esitato a esibirsi sui social come se nulla fosse.

Poco più di un’ora dopo aver ucciso Paolo Taormina, il killer di Paolo Taormina ha pubblicato un video su TikTok. Seduto nel salotto della compagna, nel quartiere dell’Uditore, guarda fisso la camera senza dire una parola. In sottofondo si sente una scena de Il capo dei capi, la fiction su Totò Riina.

“Tu mi arresti? E per che cosa?”, dice la voce del boss. “Per l’omicidio di Michele Navarra, io faccio il mio mestiere”, risponde il poliziotto. “Bello mestiere ti scegliesti”, ribatte Riina.

Un messaggio chiaro, inquietante, forse anche una sfida. Come se quel frammento di dialogo fosse la colonna sonora di una follia annunciata. Il video ha raccolto in poche ore oltre duecento condivisioni, decine di cuori e commenti pieni di sostegno: baci, emoji e frasi d’incoraggiamento, come se la violenza fosse ancora motivo di consenso.

Un gesto di spavalderia che racconta molto più di una semplice vanità social: il culto tossico della criminalità, il bisogno di sentirsi qualcuno, anche dentro una tragedia. Maranzano, poche ore dopo, sarebbe stato fermato. Ma quel video resta, come un’istantanea amara di una Palermo che fatica a riconoscersi e che oggi deve guardare in faccia, ancora una volta, la parte più buia di sé.

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