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Attualità

Palermo. Convegno sul contrasto alla dispersione scolastica: il ruolo dell’orientamento e della formazione professionale

di Dora Di Cara -





Al molo di Sant’Erasmo, nei locali di uno degli edifici recentemente restituiti alla città, si è svolto un interessante e partecipato convegno sulla dispersione scolastica.
Organizzato dall’associazione Sant’Erasmo Nautilus OdV e Associazione TED Formazione professionale ETS, l’evento vuole rappresentare un primo fondamentale  passo per sensibilizzare comunità e soggetti interessati ad avviare un percorso di relazioni, confronto e progettazione di interventi mirati. Dopo i saluti del presidente dell’associazione Sant’Erasmo Nautilus, Santi Gatto, e l’introduzione di Salvo Cardillo, docente di liceo in Canton Ticino, hanno dato il proprio contributo Mariangela Aiello, preside del liceo Vittorio Emanuele II, Rosalia Iovino, giudice onorario del tribunale per i minorenni, Vito Lo Scrudato scrittore e saggista già preside del liceo Umberto I, Antonino Marfia, direttore dell’associazione TED Formazione professionale, Clara Pangaro, direttrice del Malaspina, Mariella Bisconti, docente dell’istituto Pietro Piazza,  Giovanna Cuttitta, del dipartimento istruzione, Beniamino Siliato, amministratore di Lascatutto Boating consulting e Patrizia Valenti dirigente regionale del dipartimento ambiente. Numerosi e soprattutto interessanti i contributi.

La direttrice del Malaspina, Clara Pangaro, ha esposto le soluzioni messe in campo dalla struttura per aiutare i ragazzi accolti dal Malaspina a completare un percorso di alfabetizzazione e formazione. Soluzioni che variano a seconda della personalità e del vissuto di ciascun ragazzo.  

Antonino Marfia ha illustrato i progetti di formazione nel settore turistico grazie al quale molti giovani sono stati aiutati ad uscire dalla gabbia della tossicodipendenza, trovando la loro strada e una competenza professionale.

Per Mariella Bisconti bisogna prendersi cura dei bisogni del singolo e lo si fa attraverso una figura definita “mentoring”, ossia, secondo la definizione tecnica ufficiale “una metodologia di aiuto all’apprendimento che si basa sul role modeling, sull’affiancamento tra un Senior (Mentor) e uno Junior”. Certamente una delle novità che si fondano su pratiche di matrice anglosassone.

Secondo alcuni relatori “l’imprinting fornito dalla famiglia è in contrasto con quello della scuola”, dando per scontato che la scuola rappresenti sempre e comunque il modello giusto.

Rimane il fatto che la dispersione scolastica, in percentuali variabili, dipenda solo per una parte dalle condizioni sociali, ambientali ed economiche. Anche in realtà sociali avanzate delle democrazie nordeuropee è presente il fenomeno della dispersione scolastica. La Svezia, per esempio, conta un’alta percentuale di dispersione scolastica, con un quarto di studenti che non arrivano al diploma (fonte: disal.it). L’italia, con il 9.8% è al terzo posto, dopo Spagna, (13,7%) e Germania (12,8%), con punte in Sardegna che nel 2023 ha registrato un tasso del 17,3%. Seguono la Sicilia con il 17,1% e, sorprendentemente l’Alto Adige con il 16,2%. Subito dopo, la Campania con il 16%, la Puglia con il 12,8% e la Calabria con l’11,8% (fonte ilnordestquotidiano.it).

Uno degli aspetti salienti emersi dagli interventi riguarda la capacità di individuare e contattare ragazzi che sono costretti dalle situazioni personali a lasciare gli studi e che, grazie a studi di natura professionale, potrebbero approdare ad un titolo di studio professionale che apra loro le porte alla vita lavorativa.

Ciò anche ponendo maggiore attenzione sull’orientamento, ossia la capacità di capire quali siano gli studi adatti a ciascuno in vista del futuro professionale. Sembra infatti che la tendenza, ed è ciò che sta facendo la Svezia, sia quella di riportare agli studi gli alunni che hanno abbandonato gli studi, e di prevenire la dispersione scolastica, proponendo la formazione professionale ed escludendo la possibilità di far frequentare a questi alunni il liceo, privilegiando l’assetto lavorativo a quello dello studio preparatorio all’università.

Clara Pangaro, direttrice del Malaspina
Clara Pangaro, direttrice del Malaspina