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Ambiente

Ustica Green Village per il rilancio di territorio e turismo

di massimilianoadelfio -





di ANTONIO SCHEMBRI
Non è così lontana, Ustica, dalle coste palermitane. Il suo rilievo si distingue spesso nitidamente guardando a nord ovest, a 39 miglia di distanza, tratto di mare percorribile in un’ora e mezza di aliscafo e neanche tre di traghetto. Ma per la sua posizione defilata rispetto ai grandi traffici navali del Mediterraneo, resta sempre l’isola più ‘isola’ tra quelle che contornano la Sicilia. Grazie al gioco delle correnti da e verso l’Oceano Atlantico, l’isola gode di una combinazione unica di flora e fauna sottomarina davanti alle sue scogliere che la rende un polo d’attrazione per gli appassionati della subacquea; così come, in maniera crescente negli ultimi anni, anche per quelli del trekking, che possono fruire di una sentieristica suggestiva per colori e profumi. Una fortuna naturalistica da salvaguardare. Ma anche un insieme di potenzialità turistiche da promuovere con investimenti attenti all’ambiente.
Uno è prossimo a partire e riguarda la struttura ricettiva più grande, l’ex Villaggio di Punta Spalmatore, ubicato davanti l’omonima torre borbonica d’avvistamento. Un complesso turistico chiuso ormai da più di 5 anni, ma destinato finalmente a riattivarsi, si spera nell’estate del prossimo anno. Avverrà con un nome nuovo, Ustica Green Village, che dice tutto del business promosso dalla società di costruzioni di Angelo Todaro, commercialista, docente universitario e, soprattutto, imprenditore siciliano ‘di ritorno’, dopo una lunga esperienza accumulata negli ultimi 30 anni nel territorio nazionale soprattutto nel campo delle energie rinnovabili. La sostenibilità ambientale, unitamente all’applicazione dei principi di economia circolare, è il caposaldo della sua iniziativa a Ustica. “L’Ustica Green Village, sarà un luogo per coltivare salute e benessere attraverso la valorizzazione del prezioso patrimonio di risorse presenti nell’isola”, dichiara. Non ci sono ancora dettagli precisi sull’inizio dei lavori nei 7 ettari di questa proprietà immersa tra i pini. Il progetto, va da sé, è impegnativo: 15 milioni di euro, da cofinanziare con fondi pubblici che, indicano alla Todaro Group, verranno veicolati da Invitalia e privati, erogati dalla stessa società investitrice nella misura di almeno il 40 per cento. Stando al piano di sviluppo, recentemente presentato alla Bit di Milano, nel complesso turistico potranno alloggiare 600 persone, distribuite tra 112 bungalow, da due, tre e quattro posti letto e un albergo con 80 camere, di cui 5 verranno trasformate in superior suite. “L’intervento di ristrutturazione sarà massiccio – spiega Todaro – e riguarderà tutti gli altri ambienti interni e esterni già esistenti, dalla piscina con acqua di mare, che verrà alimentata da un nuovo sistema di pompaggio, all’anfiteatro, passando per il vasto ristorante, dotato di terrazza panoramica davanti alle scogliere, che verrà servito da due cucine, con un personale di almeno 30 addetti”. Sfruttando alcune vasche inutilizzate verrà inoltre creata anche una spa, con un centro di medicina estetica non chirurgica. Tutte strutture che moltiplicheranno la portata energivora del resort, rispetto a quella della sua indimenticata versione precedente. Ragion per cui i tetti di tutti gli immobili verranno coperti da pannelli fotovoltaici. In più, l’Ustica Green Village sarà dotato di un impianto di digestione anaerobica dei rifiuti solidi. “Questo impianto consentirà la produzione di biometano, puro al 99%, da sfruttare principalmente per il funzionamento delle cucine, mediante il riutilizzo degli scarti umidi dei pasti prodotti dal ristorante. Una soluzione che permetterà di ridurre sensibilmente la complessiva esportazione di rifiuti dall’isola alla terraferma, insieme con i relativi costi di trasporto a carico della collettività locale”.
‘Zero waste’, insomma, nessuno spreco. Sempre nel progetto è prevista anche la creazione, all’interno del parco, la cui dotazione arborea verrà tra l’altro ampliata, di un presidio del germoplasma di rarità botaniche e colturali autoctone di Ustica, che rischiano di estinguersi. Una volta definito l’allestimento dei bungalow, Todaro Group metterà in vendita quote di diritto alberghiero, di durata ventennale, per i clienti del resort. “Soluzione che – dice Todaro – consentirà ai titolari di fruire a lungo di una proprietà immobiliare, che sia un bungalow o una camera nell’albergo ubicato all’ingresso del complesso e di fruire per 10 mesi all’anno dei servizi offerti ai clienti ordinari”. Obiettivo destagionalizzazione, quindi. Con prospettive occupazionali: “almeno 100 posti di lavoro, su svariate mansioni. Guarderemo di certo alle richieste locali, ma le selezioni verranno fatte valutando il livello di formazione professionale dei candidati”.