Un clima anomalo anticipa la stagione degli incendi
di CLAUDIA MARI
Dalla sera dello scorso venerdì, 29 marzo, – giorno in cui era scattata la “pre allerta” per le raffiche di scirocco e il rischio incendi – il fumo e le fiamme sono tornate a fare capolino sull’Isola, facendo tornare sull’attenti tutti i cittadini che si trovano nuovamente alle prese con una emergenza incendi.
Venerdì a Palermo i vigili del fuoco, aiutati da un canadair, sono impegnati per ore nello spegnimento di un incendio in contrada Danigargi a Trabia, in provincia di Palermo. Non solo, per tutta la notte tra venerdì e sabato i pompieri sono rimasti nella zona a protezione delle abitazioni, fino a sabato mattina, quando da Lamezia Terme è arrivato il canadair che ha con più sforzi cercato di spegnere il rogo che ha distrutto diversi ettari di macchia mediterranea.
Emergenza che, tuttavia, non è rientrata, visto che da sabato mattina un altro incendio è divampato in contrada Suppietro a Casteldaccia non distante da un maneggio. Anche in questo caso diverse squadre di pompieri sono intervenute per domare le fiamme.
RISCHIO ALTO
FUORI STAGIONE
Rischio alto per tutto il weekend pasquale che è stato interessato da un anticiclone di origine nordafricana che ha investito tutta Sicilia, portando tempo a tratti soleggiato ma soprattutto temperature elevatissime, superiori di circa 10°C rispetto alle medie climatiche del periodo primaverile.
Anche il vento, tuttavia, è stato protagonista con quelle ormai conosciute raffiche di scirocco che rappresentano una delle micce per far partire (o alimentare) i roghi e gli incendi nelle campagne. Raffiche cariche di sabbia Sahariana e di calore che hanno appesantito l’aria. Caldo anomalo, clima anomalo, che sembrano anticipare chiaramente il futuro di questa stagione estiva, soprattutto guardando a quanto successo nell’estate 2023, con le devastazioni portate dal fuoco.
Danni e gravi conseguenze per cui anche il Governo nazionale nelle scorse settimane ha deliberato, su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, lo stato di emergenza per 12 mesi nei territori delle province di Catania, Messina, Palermo e Trapani a seguito dei gravi incendi e dell’eccezionale ondata di calore che si è verificata a partire dal 23 luglio dello scorso anno.
Lo stanziamento previsto dagli uffici romani, anche a seguito di sopralluoghi effettuati nell’Isola dai tecnici inviati dal dipartimento, è di sei milioni e 100mila euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
Un provvedimento reso possibile dopo che la Regione siciliana ha richiesto e ottenuto a dicembre dai Comuni interessati, e trasmesso al dipartimento nazionale di Protezione civile, la nuova documentazione necessaria alla quantificazione delle risorse da definire. La somma sarà utilizzata dalla Regione per finanziare i primi interventi, effettuati nella vigenza dello stato di emergenza.
UN AIUTO IN PIù
Dopo lo stato d’emergenza, c’è stata anche un’altra novità: perché arriva la sospensione dei mutui per chi è stato interessato dagli incendi del luglio 2023.
L’Abi – l’associazione banche italiane – ha “diffuso una lettera circolare agli Associati in cui segnala che è stata pubblicata, sul sito del dipartimento della protezione civile, l’ordinanza del capo dipartimento della protezione civile con cui è stata adottata una misura di sospensione del pagamento delle rate dei mutui, in conseguenza dei gravi incendi e dell’eccezionale ondata di calore che a partire dal 23 luglio 2023 hanno interessato i territori delle province di Catania, di Messina, di Palermo e di Trapani”.
Lo si legge in una nota dell’associazione. Tale ordinanza, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, recepisce i contenuti dell’accordo sottoscritto da Abi e dalle Associazioni dei consumatori per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.