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Ambiente

Osservatorio astronomico su Monte Mufara, Tar respinge ricorso ambientalisti

di Dario Di Gesù -





La prima sezione del Tar Sicilia ha respinto il ricorso presentato dalle associazione ambientaliste contro la realizzazione dell’Osservatorio astronomico su Monte Mufara, con il telescopio Flyeye a Isnello, nelle Madonie. 

Per le associazioni “rimangono in piedi il merito delle contestazioni al progetto e nei prossimi giorni saranno valutate le ulteriori azioni da intraprendere, compreso il ricorso alla Corte di giustizia europea per violazione della Convenzione di Aarhus e del diritto comunitario su ambiente e partecipazione”.

L’osservatorio Flyeye su Monte Mufara a Isnello sarà la prima unità di una rete globale di telescopi per il monitoraggio degli oggetti vicini alla Terra (Near-Earth Objects, NEO) sviluppata dal Programma di Sicurezza Spaziale dell’ESA. I telescopi  scansioneranno continuamente il cielo durante la notte, identificando automaticamente i potenziali oggetti pericolosi vicini alla Terra, permettendo così di fornire un avviso tempestivo in caso di potenziale pericolo.

«Sono particolarmente lieto di accogliere la notizia sul pronunciamento del Tar Sicilia che consentirà ad una iniziativa strategica e di valenza internazionale, supportata da Esa, di essere realizzata sul territorio italiano, in Sicilia». Ad affermarlo in una nota è il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente, sul telescopio Flyeye a Isnello, in Sicilia. La decisione, sottolinea, «è il riconoscimento di lavoro di attenzione che in questi anni le istituzioni, Esa e Asi hanno messo a punto per giungere alla progettazione di una infrastruttura che rispetti l’ambiente circostante. Si tratta di un telescopio per la sorveglianza planetaria che nasce da un brevetto italiano e che consentirà al Paese di posizionarsi all’avanguardia a livello mondiale. È riconosciuta l’eccellenza della comunità scientifica italiana, il rispetto della legalità, il supporto continuo dell’esecutivo e in particolare del ministro Adolfo Urso, autorità delegata per lo Spazio, il ruolo di primo piano che l’Italia svolge in ambito spaziale. Iniziative che consentiranno di avere ricadute sostanziali anche sul territorio. La scienza legata a FlyEye avrà grandi benefici per tutta l’umanità».

«Il telescopio FlyEye – aggiunge Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia – è un asset di rilevanza strategica e non a caso il Consiglio dei ministri aveva stabilito che non può essere sottoposto a vincoli di nessuna natura. Il ricorso degli ambientalisti rischiava di far perdere una grande occasione al Comune di Isnello e a tutto il territorio delle Madonie, privandolo di una struttura di importanza mondiale, voluta in quel sito dall’Agenzia spaziale europea. Il Tar ha riconosciuto il buon operato del governo e in particolare del ministro Urso, che ringrazio».

«Abbiamo sempre ritenuto, e ne siamo fortemente convinti, che l’opera rappresenti un’opportunità unica per lo sviluppo della ricerca astronomica e per il rafforzamento del territorio madonita come punto di riferimento per la scienza e la tecnologia». Così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

«Ho già comunicato al direttore ESA Aschbacher la buona notizia che consentirà alla Sicilia di avere un’opera così significativa, frontiera della nuova tecnologia per l’osservazione dello Spazio», ha aggiunto il ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso.

L’investimento complessivo previsto è di 12 milioni di euro per la sede siciliana, con ricadute economiche aggiuntive di circa 1,5 milioni di euro per l’indotto.

Il progetto aveva subito in passato notevoli ritardi a causa delle autorizzazioni locali, tanto che l’ESA aveva considerato, lo scorso anno, lo spostamento del sito verso un’alternativa nelle Canarie, pronta ad accoglierlo senza ostacoli.