Teatro greco. Il programma “Il Sorriso degli Dei” presenta Dyskolos, commedia di Menandro
Doppio appuntamento con le maschere di Menandro, il 7 agosto a Tusa e l’8 agosto a Tripi. In scena la compagnia “Bottega del Pane”, per la regia di Cinzia Maccagnano.
“Il Sorriso degli Dei” fa tappa a Tusa, nella splendida Agorà dell’area archeologica di Alesa Arconidea, dove mercoledì 7 agosto andrà in scena Dyskolos di Menandro, con impianto scenico e regia di Cinzia Maccagnano (assistente Marta Cirello), costumi di Monica Mancini, maschere di Giancarlo Santelli, restyling maschere di Luna Marongiu, musiche di Germano Mazzocchetti e interpretazione di Raffaele Gangale, Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu e Cristina Putignano. Lo stesso spettacolo sarà riproposto il giorno dopo, giovedì 8 agosto, al sito Abakainon di Tripi.
Il Dyscolus di Menandro rappresenta la forma più compiuta di quella che è stata definita “commedia nuova”: esaurita ormai la critica politica che fu del teatro di Aristofane, Menandro concentra la sua attenzione su temi e rapporti che lasciano ampio spazio alla riflessione e alla morale, potremmo dire “borghese”, di chi accetta con consapevolezza la propria condizione umana. Protagonista della commedia è l’uomo, con i suoi piccoli drammi quotidiani, le sue intolleranze e le sue paure, che lo portano a farsi aggressivo e a chiudersi in se stesso e nella stretta gabbia dei propri interessi. Ma sorprendente è la modernità di Menandro che affida ai due giovani, il ricco innamorato Sostrato e il povero e dignitoso Gorgia, la capacità di sciogliere il nodo drammaturgico: la vitalità che scaturisce dall’amore e dalla fiducia nel prossimo vincerà la misantropia e consentirà il superamento della diversa condizione sociale, dando vita, forse, ad una nuova comunità.
La scelta di utilizzare in questa versione le maschere proprie del teatro di Menandro, che già tante volte la Compagnia ha messo a servizio delle opere plautine, si iscrive in una tradizione che si rinnova, ancora una volta, nell’affrontare il testo che queste maschere “vestono” con maggiore attinenza e nell’avere scelto di dare un colore nuovo ai tipi delle maschere di terracotta liparesi reinterpretati dal maestro Santelli, scrostandoli dalle ristrettezze filologiche, cui in ogni caso obbediscono per loro stessa natura, e arricchendoli di un’inventiva moderna, nell’apparenza (trucco e colore) e nella sostanza (parola e movimento).
ll Dyskolos è fortemente legato alla “memoria” della Compagnia, essendo stato spettacolo d’esordio, nel lontano 1995, di quegli allievi attori della Scuola Giusto Monaco dell’INDA di Siracusa, che poi avrebbero creato la “Bottega del Pane”. Di quel memorabile spettacolo, che portava la firma di Egisto Marcucci, Aurelio Gatti aveva curato un coro ad hoc per un gruppo di giovani attori e Germano Mazzocchetti aveva composto intramontabili musiche, ancora oggi qui riproposte. Protagonisti ne erano Marcello Bartoli, Armando Bandini, Sebastiano Tringali, Dario Cantarelli, Donatello Falchi. Il debutto fu a Segesta. Un esempio di Teatro a cui si è ispirato il gruppo che nel 1996 fondò la Compagnia.