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Ambiente

Stromboli, allerta rossa. Il sindaco: «Monitoraggio costante, remota ipotesi evacuazione»

di Dario Di Gesù -





L’Etna non è il solo vulcano attivo in Sicilia. Dopo l’esplosione con colata lavica e di cenere da parte dello Stromboli sull’omonima isola delle Eolie, lo scorso 3 luglio, dichiarata l’allerta rossa, le imbarcazioni sono state allontanate dalla linea di costa e le escursioni al vulcano al momento sono sospese.

“Mentre la natura continua a dare spettacolo, abitanti e turisti possono godere della magia del vulcano, confortati dal lavoro di tutti gli organi competenti”, dichiara rassicurante Riccardo Gullo, sindaco del Comune di Lipari, che comprende 6 delle 7 Isole Eolie.

Il primo cittadino ha già emesso nelle scorse ore due ordinanze: una per limitare lo sbarco dei turisti giornalieri delle mini-crociere, “per ridurre la quantità di presenze ‘scomposte’ sull’isola” e l’altra per limitare la presenza di persone sulle spiagge dopo il tramonto quando, con lo scendere del buio, risulterebbe più difficile riconoscere il pericolo proveniente da un’eventuale onda anomala. “Misure precauzionali”, puntualizza che puntano a rassicurare e informare abitanti e turisti che, “consapevoli di visitare un vulcano attivo, possono trascorrere serenamente i loro giorni di vacanza”. Due punti informativi sono stati allestiti al porto e in piazza: qui volontari di Protezione civile distribuiscono volantini che spiegano i giusti comportamenti da adottare in ogni circostanza possibile.

“Lo Stromboli è un vulcano attivo e questi fenomeni sono sempre possibili. Nelle ultime ore, il monitoraggio e la comunicazione costante e continua tra tutti gli organi coinvolti nella gestione delle emergenze, è stata particolarmente intensa, allo scopo di analizzare puntualmente i fenomeni osservati e mettere in campo tutte le strategie di mitigazione del rischio possibili”. Riccardo Gullo, sindaco di Lipari, spiega che “l’ipotesi evacuazione, circolata sui giornali in queste ore, è tanto remota quanto non desiderata. Discuterne, nel corso delle riunioni, serve a predisporre le opportune azioni per essere pronti ad affrontare qualunque scenario. È un passaggio di pianificazione, anch’esso mirato a rassicurare chiunque volesse, in qualunque momento, lasciare l’isola anche solo per una personale sensibilità ai fenomeni ormai noti a tutti gli strombolani”.

Gullo sottolinea come “la spettacolare attività dello Stromboli di questi giorni, con le sue colate laviche, le esplosioni e il rotolamento di materiale incandescente lungo la Sciara del fuoco” sia “costantemente” monitorata dai centri di competenza composti da vulcanologi e scienziati di quattro Università italiane.

“Sono stati valutati tutti i possibili scenari – prosegue il sindaco -: stando alle caratteristiche dei fenomeni osservati, sembra che tra le conseguenze da tenere in debita considerazione vi sia un rischio tsunami e fenomeni parossistici e piroclastici più intensi rispetto alla media di questi anni”. 

Intanto, sull’isola è stata incrementata la presenza di vigili del fuoco, carabinieri, poliziotti, finanzieri, personale della Protezione civile e della Capitaneria di porto. “La presenza di un maggior numero di forze dell’ordine, l’incremento del personale sanitario, del sistema di soccorso e di Protezione civile – dice il sindaco Gullo – sono la massima garanzia di tutela per i cittadini di Stromboli e hanno lo scopo di assistere la popolazione e ridurre al minimo i rischi che, anche quando non ci si trova in fase di allerta rossa, sono sempre possibili quando si vive o si visita uno dei vulcani più attivi d’Europa”.

«Stiamo seguendo l’evoluzione della situazione in costante contatto con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, che, a sua volta, è in rapporto con la Protezione civile nazionale, la prefettura di Messina, il sindaco di Lipari, l’Ingv e le altre componenti del sistema di Protezione civile. Richiesta a Roma la dichiarazione di stato di emergenza nazionale e di mobilitazione straordinaria». Così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

È ripresa l’attività effusiva dalla bocca precedentemente posta a 510 metri sul livello del mare sulla Sciara del fuoco, a Stromboli. Lo rende noto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – Osservatorio Etneo, spiegando che “la quota della bocca si è attualmente abbassata a 485 metri sul livello del mare e il fronte della colata è a circa 200 metri sul livello del mare. Si osserva il distacco di blocchi dal fronte lavico che, rotolando verso la linea di costa raggiungono il mare”. L’ampiezza media del segnale sismico, spiegano dall’Ingv continua a mostrare “una stabilità dei valori che si collocano a un livello basso con picchi sui valori medi”.

L’analisi dei sismogrammi continua a evidenziare “un basso livello di attività, nessuna evidenza di explosion quake e continui episodi di rotolamento di rocce. Nessun aggiornamento o variazione significativa per quanto riguarda l’analisi delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo”.

Ieri la Commissione Grandi Rischi, convocata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, ha confermato l’eccezionalità dei fenomeni osservati a Stromboli nei giorni scorsi, che hanno portato all’emanazione dell’allerta rossa e all’attivazione di una fase operativa di preallarme, e ha raccomandato che, nonostante l’apparente attenuazione dei fenomeni nelle ultime ore, si mantenga elevato il monitoraggio, sia per quanto riguarda una possibile evoluzione dell’attività vulcanica, sia per quanto riguarda la possibilità che il materiale vulcanico cadendo in mare provochi un maremoto, come già accaduto a dicembre 2002. Sulla base delle raccomandazioni della Commissione, il Sindaco sta provvedendo tramite ordinanza a interdire l’accesso alle spiagge più prossime alla Sciara del Fuoco o comunque più difficili da evacuare in caso di allarme tsunami.