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Cronaca

Sparatoria a Sferracavallo, ferito un diciottenne: indagini sul raid contro la macelleria del padre

di Andrea Scarso -





La festa dei Santi Cosma e Damiano a Sferracavallo si è trasformata in una notte di paura tra risse, coltellate e colpi di pistola. Al centro della vicenda c’è un diciottenne, rimasto ferito a un braccio durante una lite in un ristorante e figlio del titolare della macelleria colpita poche ore dopo da una raffica di proiettili alla Marinella. Gli investigatori ipotizzano un collegamento diretto tra la sparatoria a Sferracavallo e il raid contro l’attività commerciale.

La rissa in trattoria e il ferimento del giovane

Secondo una prima ricostruzione, tutto sarebbe cominciato in una trattoria di via Torretta. Il giovane, insieme a due amici, avrebbe avuto una discussione accesa con un dipendente del locale al momento del conto. Il diverbio sarebbe degenerato e il lavoratore, per difendersi, avrebbe impugnato un coltello. Da qui il taglio di circa sette centimetri al braccio del diciottenne, inizialmente giustificato con una versione poco credibile ai medici: “Mi sono fatto male con una porta di vetro”.

La lite sarebbe poi proseguita in piazza Beccadelli, tra l’area giochi e la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano. Alcuni testimoni raccontano di colpi esplosi in aria, forse con una pistola vera, forse con un’arma giocattolo. Nonostante i rilievi della Scientifica, sul posto non sono stati trovati bossoli.

La vendetta alla Marinella: dieci colpi contro la macelleria

Il vero terrore è arrivato qualche ora dopo, intorno alle 2.30 di notte, quando una semiautomatica ha scaricato dieci colpi in via Caduti sul Lavoro, nel quartiere Marinella. Una pallottola ha colpito la saracinesca della macelleria gestita dal padre del ragazzo ferito, mentre un altro proiettile ha raggiunto di striscio una giovane donna incinta al quinto mese, estranea ai fatti. La ventunenne, che stava rientrando a casa con la famiglia, è stata soccorsa e non sarebbe in pericolo di vita.

Le indagini: due gruppi contrapposti

Gli investigatori della squadra mobile hanno acquisito numerose testimonianze e le immagini delle telecamere della borgata. L’ipotesi più accreditata è che la sparatoria a Sferracavallo sia stata una vendetta per la rissa della sera stessa, che avrebbe visto contrapposti giovani dello Zen e della Marinella.

Gli inquirenti stanno cercando di chiarire il ruolo del diciottenne, collocato sulla scena della lite e successivamente protagonista indiretto del raid contro l’attività di famiglia. La dinamica degli eventi, ancora frammentaria, lascia però pochi dubbi sulla matrice ritorsiva dell’attacco armato.