La Sicilia dei Commissari
Il clima politico in Sicilia è palesemente dei peggiori, la sceneggiata andata in onda per l’ipotetica sfiducia al Presidente Schifani, ad onta del risultato che potrebbe sembrare positivo, ha creato le basi per ingrandire le beghe interne delle due coalizioni contrapposte.
Continuando di questo passo, l’assenteismo, per le prossime consultazioni, salirà alle stelle, la gente è stanca, la politica è messa da parte, si lavora solo per afferrare la poltrona, meglio ancora se quella di vertice, si lavora per assicurarsi il prosieguo della carriera politica, indifferentemente a destra o a sinistra, sullo scenario sconfortante dove nessuno può farcela da solo e ci si sottomette ai matrimoni più strani e meno prevedibili.
Il dibattito per la sfiducia si è trasformato in un avvio di campagna elettorale.
L’intervento più significativo, in questo senso, quello di Cateno De Luca che, senza mezzi termini e peli sulla lingua, ha tuonato alla coalizione di centro sinistra: “o con me o contro di me, è l’ultimo avviso”, tradotto, o mi scegliete come l’unico fuoriclasse di portarvi alla vittoria oppure … non si sa, perché l’altro fuoriclasse, quello più giovane, emergente, La Vardera, è forte di sondaggi che lo danno, per intanto, molto avanti a De Luca e ambisce anche a correre da solo in forza di un consenso che aumenta in maniera esponenziale..
Ma gli accordi sono lontani, se da una parte De Luca invia scuse ufficiali a Cracolici per alcuni screzi del passato, con tanto di querela da parte del dem, per rasserenare i rapporti, si sa che Cateno ha contatti con i veri leader del PD, ma vuole marcare le distanze dai 5 Stelle bacchettando il segretario regionale Di Paola per non averlo invitato al ritiro spirituale delle forze di centro sinistra.
In questa situazione, è prevedibile che a spuntarla saranno le due forze maggiori, PD e 5 Stelle che, al momento, si stanno studiando, c’è un fraseggio lento per distrarre e per distrarsi, con significativi passaggi come quello dell’on.le Dipasquale che, all’inizio dell’intervento della collega conterranea Stefania Campo, dei 5 Stelle, ha inveito platealmente contro l’assessore alla sanità Faraoni che la irrideva, al punto da fare dire al Presidente Galvagno, per le sue proteste, di voler interrompere la seduta.
Alla fine, prevedibile che fra PD e 5 Stelle metteranno sulla bilancia da una parte la Presidenza e dall’altra analogo peso di assessorati, e troveranno la quadra.
L’opinione pubblica guarda al fallimento della sfiducia come ad un successo di Schifani, ma la sua posizione è sempre più traballante, di sicuro per la ricandidatura, per il prosieguo della legislatura tutti tireranno a campare, nessuno pensa di andare a casa anticipatamente.
Ma le truppe sono in movimento, c’è la finanziaria che batte alle porte e contrariamente a quanto accaduto per la sfiducia, c’è il voto segreto che incombe.
Schifani si è assicurato, intanto, il sostegno dei deputati DC, addirittura si parla di un reintegro dei due assessori, gli arresti domiciliari di Cuffaro non fanno nemmeno notizia nel borsino degli eventi del governo siciliano.
Si vorrebbe intravedere un cielo sereno, ma l’intervento dell’assessore di Raffaele Lombardo non è per nulla rassicurante per un cammino privo di imboscate.
Su questo scenario, quasi pirandelliano, agli arresti domiciliari per Totò Cuffaro, che potrebbe influenzare la prevista diaspora dei suoi deputati, sempre verso lidi di centro destra, si inserisce la richiesta di rinvio a giudizio per il Presidente dell’Assemblea Galvagno, vicenda dagli esiti imprevedibili.
Ma non manca l’amenità di giornata, dopo il Commissario di Fratelli d’Italia, mandato da Roma, dalla Meloni, per dirimere le questioni interne del partito, missione del tutto fallimentare, anche Forza Italia vorrebbe mandare un ‘commissario’, per ora citato fra virgolette perché si vorrebbe far passare per un consulente demandato all’ascolto delle varie componenti azzurre in lotta.
Un primo passa per una normalizzazione annunciata che non può tardare ad arrivare visti i contrasti e le posizioni ormai esplicitamente ostili al segretario regionale, Caruso e al Presidente Schifani, entrambi, da moltwi, considerati all’ultima stazione, dove potranno scendere dal treno.
La Sicilia è ormai la terra dei Commissari, speriamo che anche questo invio di Forza Italia, da Roma, non si risolva in un nulla di fatto perché è legittimo ritenere che, se anche questo tentativo non riesce a mettere ordine, sarà la volta buona per obbligare il centro sinistra a vincere, anche contro la sua volontà.
