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Riforma legge elettorale regionale Sicilia: il tema approda all’Ars

di Federico Conti -





La riforma della legge elettorale regionale in Sicilia entra ufficialmente nell’agenda politica dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars). La riunione dei capigruppo ha formalmente sollevato la questione, aprendo la strada a una discussione che potrebbe ridisegnare le regole del voto nell’Isola.

La proposta di Nuccio Di Paola (M5s)

A portare il tema sul tavolo è stato Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars e leader del Movimento 5 Stelle in Sicilia. Sfruttando il dibattito sull’introduzione del “deputato supplente” – norma che Forza Italia sta portando avanti a livello nazionale e che richiede una modifica dello Statuto speciale siciliano – Di Paola ha rilanciato con una proposta più ampia: “Se ci sono i tempi per cambiare lo Statuto, affrontiamo anche la riforma della legge elettorale regionale”.

Le tre priorità del M5s

Secondo il capogruppo pentastellato, la riforma dovrebbe concentrarsi su tre punti fondamentali:

  • Accorpamento dei collegi minori, per garantire maggiore rappresentatività.
  • Abolizione del listino collegato al candidato presidente, spesso criticato perché poco trasparente.
  • Introduzione della doppia preferenza di genere, già in vigore in altre regioni italiane, per rafforzare la parità nella rappresentanza politica.

La posizione di Forza Italia

La discussione nasce dall’iniziativa di Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’Ars, che ha chiesto un pronunciamento ufficiale dell’Assemblea per sostenere l’azione dei parlamentari azzurri a Roma sul tema del deputato supplente. Colto un po’ di sorpresa, Pellegrino non ha comunque chiuso la porta a un confronto sulla riforma complessiva, mostrando disponibilità a valutare la proposta di Di Paola.

Un dibattito appena aperto

Il fatto che il tema sia stato “sdoganato” in capigruppo segna un passaggio politico significativo: dopo anni di discussioni informali, la riforma della legge elettorale regionale in Sicilia potrebbe finalmente approdare in Aula. Resta da capire se i tempi legislativi permetteranno di trasformare le ipotesi in un vero progetto di legge condiviso dalle forze politiche.