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Attualità

Relitto israeliano a Lampedusa: ipotesi serbatoio e nessun rischio per la popolazione

di Federico Conti -





Un relitto israeliano a Lampedusa è stato avvistato ieri pomeriggio nelle acque tra l’isolotto di Lampione e Capo Ponente. Il motopeschereccio Andrea Doria ha segnalato l’oggetto metallico cilindrico, lungo circa cinque metri e con un diametro di un metro e mezzo, e una motovedetta della Guardia Costiera è subito intervenuta per raggiungerlo.

Il ritrovamento e i primi accertamenti

Sulle fiancate del relitto i soccorritori hanno notato un logo della Israel Space Administration (Minhalat HaHalal), l’ente del Ministero della Difesa israeliano che gestisce satelliti e programmi aerospaziali. La scritta in ebraico ha confermato l’origine del reperto, ma i controlli tecnici eseguiti fino a tarda sera hanno escluso la presenza di materiali esplosivi o radioattivi.

Secondo le prime verifiche, potrebbe trattarsi del residuo di un satellite oppure, ipotesi ritenuta più plausibile, di un serbatoio supplementare di carburante utilizzato da velivoli militari. L’area del ritrovamento rimane monitorata in attesa delle operazioni di recupero.

Il sindaco Mannino: “Nessun allarmismo”

Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, ha invitato la cittadinanza e i turisti a non cedere a inutili preoccupazioni:

“È stata esclusa qualsiasi traccia di materiale esplosivo o radioattivo. Le verifiche indicano che si tratta con molta probabilità di un serbatoio e non di un ordigno militare attivo né tantomeno di un missile”.

Mannino ha inoltre condannato con fermezza le dichiarazioni della senatrice del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua, che aveva ipotizzato si trattasse di un “missile israeliano” collegato a scenari internazionali sensibili:

“Tali affermazioni, prive di fondamento, rischiano di generare allarmismo e di danneggiare l’immagine delle nostre isole”.

La reazione dell’amministrazione comunale

Il Comune di Lampedusa e Linosa, travolto da centinaia di telefonate di residenti e operatori turistici preoccupati, ha lanciato un appello alla responsabilità istituzionale e alla verifica dei fatti prima di diffondere notizie non confermate.

L’amministrazione si riserva inoltre di intraprendere azioni legali a tutela dell’immagine e della sicurezza del territorio.