Ravanusa, minacce al sindaco: bossoli e fiori davanti all’abitazione
Un gesto simbolico quanto inquietante, affidato al linguaggio muto della violenza: bossoli e fiori lasciati davanti alla casa del sindaco di Ravanusa, Salvatore Pitrola. Un’intimidazione che riaccende i riflettori su un territorio già segnato, solo pochi mesi fa, dall’incendio dell’auto di un consigliere comunale, episodio ancora al vaglio degli inquirenti.
A denunciare l’accaduto è stato lo stesso primo cittadino, che ha scelto i social per rompere il silenzio e trasformare la paura in parole nette. Un messaggio che è insieme sfogo personale e dichiarazione politica. «A chi dà fastidio il mio operato?», si chiede Pitrola, rivendicando un’azione amministrativa fondata su trasparenza, legalità e rinnovamento, lontana da ambizioni personali o carriere da costruire. Una visione della politica come servizio a tempo determinato, non come professione, e un passaggio che suona come un manifesto etico: se il cambiamento non sarà più voluto dalla comunità, l’uscita di scena avverrà “in punta di piedi, con la coscienza pulita e la schiena dritta”.
L’episodio ha suscitato una immediata ondata di solidarietà istituzionale. Dal sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, parole di ferma vicinanza: «Ancora una volta un collega è vittima di un grave atto intimidatorio. A Salvatore Pitrola va il mio totale sostegno, con l’augurio che possa continuare a lavorare con serenità e determinazione». Sulla stessa linea il presidente del Libero Consorzio comunale di Agrigento, Giuseppe Pendolino, che ha parlato di gesto «violento e inaccettabile», ribadendo la fiducia nell’azione delle forze dell’ordine e della magistratura e richiamando il tema della sicurezza per sindaci e amministratori locali, spesso esposti a pressioni e minacce.
I carabinieri hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili di quello che il sindaco ha definito senza mezzi termini un atto “grave e inquietante”. Resta, sullo sfondo, una domanda che va oltre Ravanusa e interpella l’intera Sicilia: quanto costa, oggi, amministrare con rigore e cambiare gli equilibri? La risposta, purtroppo, continua troppo spesso ad arrivare sotto forma di intimidazioni. Ma è proprio in questi passaggi che si misura la tenuta della democrazia e il coraggio delle istituzioni.
