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Ponte sullo Stretto, si parte nel 2024: “Un’opera che unirà l’Italia”

di Alessandro Fragalà -





“Il Ponte sullo Stretto di Messina porterà lavoro, sviluppo e crescita non solo in due regioni affamate di infrastrutture e di lavoro, ma in tutta Italia. Infatti, i dati di enti terzi, penso ad Open Economics, distribuiscono in tutta Italia le ricadute occupazionali e di ricchezza in tutte le Regioni. La prima regione ad incremento di Pil e posti di lavoro creati sarà la mia Lombardia. È un’opera che unisce l’intero Paese”. Lo ha detto in Senato il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, mentre annunciava come il Cda della Società Stretto di Messina avesse approvato la relazione di aggiornamento del progetto definitivo. In un mare magnum di polemiche e di comitati No Ponte, si tratta di un passo avanti concreto nella realizzazione di un’opera che i siciliani, ma verosimilmente tutti gli italiani, aspettano da decenni. Anche per questo il vicepremier ha aperto la successiva riunione al Mit in cui è stato presentato il progetto dicendo “Per me è una grande soddisfazione, vi ringrazio”. Al tavolo del ministero anche l’ad della società Stretto di Messina Pietro Ciucci, il presidente Giuseppe Recchi, i governatori di Sicilia e Calabria Renato Schifani e Roberto Occhiuto, nonché i sindaci di Villa San Giovanni, Giuseppina Caminiti, e Messina, Federico Basile. Sono stati inoltre individuati alcuni aggiornamenti da implementare nella progettazione esecutiva, in linea con le normative e tecnologie più recenti. Tra gli aspetti salienti la metodologia BIM che riguarda la progettazione e gestione dell’opera con tecnologie digitali avanzate. Aspetto importante anche il monitoraggio e la manutenzione affidata a sistemi intelligenti per la sicurezza e l’efficienza del ponte, tra cui sistemi avanzati contro il fuoco. Non solo: il ponte sarà costruito con materiali innovativi per una maggiore resistenza nel tempo. E sarà attrezzato con i sistemi di ‘Smart Road’. A prescindere dal fondamentale valore per tutto il sostrato economico dell’isola e del sud, l’idea è di valorizzare l’opera anche dal punto di vista turistico e farla diventare una vera e propria attrazione. Il Cda ha anche approvato l’aggiornamento della documentazione ambientale e, in particolare, dello Studio di Impatto Ambientale, dello Studio di Incidenza Ambientale, della Relazione di Ottemperanza e della Relazione Paesaggistica, al fine di adeguare le valutazioni al contesto programmatico, ambientale e territoriale attuali nonché al quadro progettuale complessivo aggiornato dalle suddette prescrizioni della Relazione del progettista. Approvata anche l’Analisi dei Costi-Benefici che ha evidenziato come il progetto sia in grado di generare un Valore Attuale Netto Economico ampiamente positivo con un saggio di rendimento interno del 4,5% superiore al livello minimo previsto dalla normativa vigente (3%). Più complessa la questione relativa agli espropri e all’aggiornamento del relativo piano. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso di avvio del procedimento finalizzato all’approvazione del progetto da parte del CIPESS prevedibilmente per la metà dell’anno in corso, da cui deriverà la dichiarazione di pubblica utilità, che darà avvio agli espropri. Questa fase consentirà di prendere visione della documentazione progettuale e formulare eventuali osservazioni. In questo contesto la società Stretto di Messina, con spazi dedicati sia a Messina che a Villa San Giovanni, fornirà il supporto necessario per una chiara ed esaustiva analisi della documentazione progettuale. Ciò in forza della necessaria attenzione nei confronti del territorio per un aspetto così importante e delicato come gli espropri e con l’obiettivo di avviare il confronto fra le parti, per raggiungere soluzioni condivise con ciascun espropriando finalizzate a una tempestiva individuazione del giusto indennizzo in tempi congrui. Sul tavolo del Mit anche il programma di opere anticipate da avviare dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS. Tali opere riguardano in via principale le operazioni propedeutiche alla cantierizzazione con particolare attenzione alla viabilità, con la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche, predisposizione dei campi base.