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Palermo ko: il Brescia cala il poker

di Attilio Scuderi -





Lo strano caso Palermo. Possiamo definire così la seconda sconfitta consecutiva dei rosanero. Un caso quasi da seduta di psicoterapia funzionale dove il terapeuta cerca spazio nella mente contorta di una squadra totalmente borderline. Possiamo racchiudere tutto nella solita metafora da romanzo dottor Jekyll e il signor Hyde e specchio di tutto è proprio la prima frazione donata anche dalle scelte di Corini, fuori Ranocchia dal primo minuto, e da una gestione masochistica dei primi 45 minuti. Primo tempo shock, dove dopo appena pochi secondi il Palermo, forse ancora freddo e non pronto, subisce il tacco di Borrelli con la difesa rosanero totalmente ferma. Questo però scuote la formazione di Corini: Di Mariano con un’azione personale viene agganciato per il più classico dei rigori. Il solito Brunori freddo e glaciale riporta in parità il match. Illusione che continuava sul pallone sporco, al limite dell’area, calciato da Di Francesco con la sfera all’angolino della porta di casa, 1-2. Nel momento migliore per il Palermo ecco l’ennesima distrazione difensiva stavolta di Lund con Marconi che atterra Borrelli al limite dell’area. Per l’arbitro non è rigore, ma immediato secondo giallo e rosanero in dieci. Qui luce spenta e il Brescia va a nozze: prima il pareggio del Brescia, botta da urlo di Paghera dai venti metri, poi il sorpasso con il colpo di testa di Borrelli dove Pigliacelli non arriva. Al danno ecco la beffa, ancora con la fase difensiva dei rosa che annaspa e subisce a tempo scaduto anche la deviazione che spiazzava Pigliacelli per il 4-2 assurdo del Brescia. Corini corre ai ripari, dentro Mancuso e Ranocchia, fuori Colubaly e Brunori e Palermo con un 4-2-3 per tentare l’impresa e non sprofondare nella seconda sconfitta consecutiva. Gestione Brescia per venti minuti abbondanti e serve a poco la buona volontà di un Palermo ordinato e volenteroso sotto porta nei tentativi di Di Francesco e Mancosu.
Non succede nulla nei restanti minuti, il Brescia narcotizza il match e i cambi risultano l’unico sussulto dinanzi al triplice fischio finale per il 4-2 finale. Una brutta sconfitta, un primo tempo difficile da decifrare per episodi e accadimenti, ma sicuramente un Palermo nelle ultime tre gare troppo fragile e irriconoscibile, capace di tutto e il contrario di tutto, rispetto al filotto di gennaio e febbraio che aveva consegnato una squadra diversa e in piena zona promozione. Nuova crisi d’identità, di solidità ben nove gol subiti nelle ultime tre gare, un solo punto conquistato e nuove polemiche all’orizzonte per un Corini fondamentalmente mai supportato-sopportato dalla piazza.
Il tecnico rosanero Eugenio Corini ha analizzato così la batosta rimediata dai suoi al Rigamonti: “La gara viene giudicata da dopo l’espulsione ed è normale, ma credo che fino ad allora eravamo noi sopra. Oggettivamente era molto difficile riprenderla. Turn-over? Come spesso dico ho una squadra che ha qualità e caratteristiche, ho visto alcuni ragazzi stanchi e ho dovuto fare delle scelte. Quando perdi è difficile trovare spunti positivi. Mancano dieci partite e sono tante, dobbiamo uscire da questo momento di impasse, queste gare ci hanno respinto dietro. Tutte le gare dipendono dal nostro atteggiamento”.