Processo Open Arms, Salvini: “Vado a Palermo a testa alta, difendere confini non è reato”
Matteo Salvini, intervenuto in collegamento ad Atreju, la manifestazione organizzata dalla sezione giovanile di Fratelli d’Italia, ricorda il suo processo, il caso Open Arms: “Giorgia non mi ha mai fatto mancare la solidarietà per la vicenda che si conclude a Palermo il 20 dicembre…”, dice applaudito.
“Contrastare l’immigrazione clandestina significa fermare gli sbarchi e ridurre le morti in mare. Evidentemente alla sinistra -che mi ha mandato a processo- questo non andava bene, ma io non mollo. Tra quattro giorni sarò a Palermo per la sentenza del processo Open Arms, a testa alta, perché difendere i confini non è un reato”. Così sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Il ministro dei Trasporti ha dichiarato, a margine del congresso del Carroccio in Lombardia, che in caso di condanna non si dimetterebbe.
Giustizia, Giuliano Amato: “I cittadini devono comprendere come è amministrata”
“Che la giustizia sia amministrata per il popolo un significato lo dovrà pur avere; come minimo il popolo deve essere in grado di capire come la giustizia è amministrata. La cosa diventa tanto più importante, quando il clima attorno alle Corti si agita e arriva il momento che sul versante politico si dirà ‘ma questi fanno politica, ma questi chi li ha eletti’. Come si esce da questo? Spiegando quello che si fa”. A dirlo Giuliano Amato, autore con Donatella Stasio di “Storie di diritti e democrazia. La Corte costituzionale nella società”, alla presentazione organizzata da Area Democratica per la giustizia nell’Aula Unità d’Italia della Corte d’appello civile di Roma. Rispondendo alle domande nel corso dell’incontro Amato ha affrontato temi di attualità. “È bene che i giudici di Palermo che in questi giorni dovranno decidere su un ministro chiariscano che la questione che viene posta sui giornali se questo ministro aveva o no il diritto dovere di decidere nell’interesse nazionale della salvaguardia dei confini nazionali, i giudici di Palermo non hanno davanti questa questione; la questione l’ha decisa il Senato nel momento in cui ha dato l’autorizzazione a procedere. Quei giudici – ha spiegato Amato – quindi devono solo decidere se ci sono stati o meno gli estremi del reato di sequestro di persona. Da qui la necessità di spiegare ciò che si sta facendo e essere nelle condizioni di attribuire con certezza e limpidezza, non a una nostra scelta ma i giudici costituzionali alla costituzione, i giudici ordinari alla legge, quello che si accingono a fare”.