Niente risarcimenti dallo Stato alla Sicilia per gli incendi. Durissimo Renato Schifani
Botta e rispota tra Palermo. L'attacco del governatore e il ministro Musumeci convoca una riunione per mercoledì
“Uno Stato che nega ai cittadini il risarcimento di un danno di pubblico dominio, subito per colpe o eventi altrui, e lo fa sulla base di cavilli procedurali non applicati prima, non è lo Stato in cui mi riconosco. Uno Stato che viene meno al principio della leale collaborazione dei suoi vari livelli, così come previsto dall’articolo 120 della Costituzione, non è lo Stato in cui mi riconosco“. Lo afferma in una nota il presidente della Regione siciliana Renato Schifani dopo il mancato riconoscimento, da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile, dello stato di emergenza per gli incendi che hanno colpito l’isola nell’estate 2023. “Contrasteremo questo ingiusto provvedimento in ogni sede amministrativa, giudiziaria, istituzionale e politica – annuncia Schifani – Ma assicuro i Siciliani danneggiati dagli incendi
estivi che se lo Stato centrale li vorrà abbandonare, non lo farà la Regione da me guidata, perché la tutela della collettività di un popolo e la sua tenuta sociale costituiscono un principio sacro e irrinunciabile“.
Nello Musumeci, delegato per il Governo nazionale alla Protezione civile, ha convocato per mercoledì una riunione per il riesame della pratica: “Ho convocato per mercoledì a Roma i direttori dei dipartimenti della Protezione civile nazionale e regionale per un riesame della pratica relativa agli incendi estivi in Sicilia, nel tentativo di trovare una possibile soluzione“. Lo fa sapere in una nota il ministro Musumeci, dopo le polemiche sollevate dal governatore Schifani per la mancata dichiarazione dello stato di
emergenza. “I due direttori, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, già da agosto si confrontano sul tema, ma senza trovare una intesa per carenza di documentazione da parte della Regione“, aggiunge Musumeci. “Diverso – prosegue – invece il discorso sulle altre calamità: solo nel 2023, infatti, all’Isola sono state destinate da Roma risorse per circa 94 milioni di euro. Il difetto sta nella relativa norma del Codice di Protezione civile, che va rivista, assieme ad altri adeguamenti. Ci stiamo lavorando e presto la cambieremo“, conclude Musumeci