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Ambiente

Natura Mediterranea, passeggiate naturalistiche al Parco Avventura di Petralia Sottana, sulle Madonie

di Antonio Schembri -





Monti e Natura Mediterranea. Chi ha detto che per scoprire i grandi valori della montagna occorre raggiungere l’Arco Alpino? Anche il cuore della Sicilia racchiude un grande patrimonio paesaggistico e di biodiversità tra le sue ‘alte terre’.
Con un ‘quid’ particolare, però: il vasto e storico giacimento di cultura, materiale e immateriale, che contribuisce a comporre una geografia umana unica e variegata. Un esempio? Le Madonie, la catena montuosa tra mare e entroterra all’estremità occidentale della provincia di Palermo che costituisce l’ultima propaggine degli Appennini. È in questo territorio che si concentra il 60% delle specie vegetali presenti in Sicilia, 170 delle quali sono endemiche in questo areale compreso tra le valli del fiume Pollina e dell’Imera settentrionale. Un territorio caratterizzato, oltre che dalle vette più altre della regione dopo la sommità dell’Etna, anche da conche e da un lungo tratto costiero.

Casa sugli alberi al Parco Avventura (ph Antonio Schembri) (3)

L’occasione per scoprire e ‘assaggiare’ questo contesto la stanno offrendo i week end ottobrini di Natura Mediterranea, progetto di marketing territoriale portato avanti dall’associazione madonita Abies, con il supporto di una cordata composta da decine di attori istituzionali e dell’imprenditoria agricola locale, che include il Parco delle Madonie, l’Unione dei Comuni del comprensorio e il Gal ISC Madonie. 

Scenario di riferimento, il ‘Parco Avventura’ di Petralia Sottana, spazio multidisciplinare incastonato tra le meraviglie di un vasto bosco ‘misto’ (composto soprattutto da pini, lecci e faggi) nella zona B dell’area protetta, per l’esattezza in contrada Gorgonero.

Ceramista al lavoro al Parco Avventura nel corso dell'evento Natura Mediterranea (ph Antonio Schembri)

Dopo gli appuntamenti dei due ultimi week end, quello imminente (da sabato 26 ottobre) costituisce l’ultimo offerto da Natura Mediterranea per venire a scoprire le sfaccettature di questo particolare spazio naturalistico, ‘antropizzato’ in maniera sostenibile con tanto di case sugli alberi (prenotabili come soluzioni di soggiorno all’insegna dell’assoluto relax), una zip line accessibile a tutte le età per ‘volare’ tra un albero e l’altro scivolando su un cavo attaccati a speciali imbracature e una serie di sentieri naturalistici ad anello che solcano il verde fitto delle conifere, davanti a un sottobosco in questo periodo ricco di funghi. Uno scenario che chiama a rallentare i ritmi e a indugiare sulle meraviglie di una natura ancora in equilibrio. 

Proprio il complesso regno dei funghi ne è una calamita che merita attenzione al di là dell’intento gastronomico: “i funghi hanno un ruolo importantissimo nel bosco, si nutrono di sostanze organiche in decomposizione ripulendone il substrato e fornendo elementi nutritivi che agevolano la crescita e lo sviluppo delle piante forestali: per questo vengono definiti gli ‘spazzini’ dei boschi”, spiega Angela Sciortino, giornalista enogastronomica e esperta del Gruppo Micologico Siciliano. 

Un’occasione di turismo outdoor per rinfrancarsi con l’aria e i colori delle ‘alte quote’. E, dopo aver bruciato calorie, rifocillarsi con il meglio dell’offerta gastronomica madonita. Quella che anche in questo prossimo fine settimana verrà allestita nel piccolo “villaggio enogastronomico” all’interno del Parco Avventura. 

Qui, i produttori locali presenteranno le eccellenze del territorio con degustazioni centrate sul valore culturale e salutistico dei prodotti locali e sulle loro tecniche di produzione tradizionali.

Casa sugli alberi al Parco Avventura (ph Antonio Schembri)

Natura Mediterranea si aggancia così al tragitto della Sicilia verso il titolo di “Regione gastronomica d’Europa” per il 2025. “E lungo il quale la biodiversità e l’identità culturale della Madonie sono chiamate a giocare un ruolo di primo piano nel settore agroalimentare, promuovendo la valorizzazione degli ingredienti tipici attraverso il format “Madonie Gastronomiche”, sottolinea Francesca Cerami, direttore tecnico dell’Idimed, l’istituto per la promozione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea. 

L’escursione principale, programmata per domenica 27 ottobre, sarà dedicata al castagneto delle Madonie. E finirà di comporre il mosaico di un’esperienza immersiva che negli scorsi week end è stata imperniata anche sulle tematiche del marketing nel settore food. In particolare sul neuromarketing, l’insieme delle tecniche di promozione e di vendita, che vedono nel sistema dei social media un canale strategico di promozione enogastronomica. 

Nella tappa finale dell’evento, sessioni specifiche saranno naturalmente dedicate all’arte della degustazione di vini, olii extravergini e formaggi di produzione locale. Ma non solo. 

Vi si possono apprezzare i sapori di prodotti di grande storia. Tra questi, il Pomodoro Secco, uno dei simboli della gastronomia sicula, riguardo al quale studi recenti hanno evidenziato concentrazioni di licopene, il pigmento di natura lipidica che ne determina il colore rosso, tre volte superiore a quelle dei pomodori coltivati con l’irrigazione. Quantità che si traducono in sapori più intensi e effetti importanti sull’organismo, come la riduzione del colesterolo e la regolazione della pressione arteriosa. 

“Non si tratta di una varietà specifica di pomodoro, bensì del risultato di un sistema di coltivazione tipico di molti territori siciliani caratterizzati da terreni argillosi misti a sabbia, capaci di trattenere l’acqua – spiega Vincenzo Pisa, presidente della Cooperativa Rinascita, di Valledolmo. Il pomodoro siccagno è uno dei prodotti centrali della filiera agroalimentare madonita. Nella quale gioca ormai un ruolo rappresentativo la cooperativa sociale Verbumcaudo, di Polizzi Generosa, che prende il nome dal fondo sequestrato da Giovanni Falcone (uno dei suoi primi atti di confisca, risalente al 1983) al boss Michele Greco. “Oggi la nostra attività simboleggia il percorso di restituzione, conclusosi nel 2007, di un bene confiscato alla mafia a vantaggio dei veri legittimi proprietari, ossia i cittadini italiani – dice l’ingegnere Luca Li Vecchi, presidente della Verbumcaudo. La svolta decisiva si è avuta nel 2018, con un bando emanato dal consorzio madonita per la legalità e lo sviluppo per selezionare i profili professionali idonei a gestire in forma di cooperativa questo bene confiscato: ovvero un feudo di 150 ettari già molto noto sin dal Medioevo, che i Greco acquisirono investendo 650milioni di lire a fronte del suo valore effettivo, che negli anni ’70 ammontava a poco meno di due miliardi e mezzo”.

Oggi a gestire questa cooperativa sono 11 giovani del territorio, che hanno reagito al loro status di inoccupati avviando la costruzione di una comunità produttiva che vuole coltivare comunità e seminare futuro. Puntando, oltre che sul pomodoro ‘siccagno’, anche sulla pasta di grano duro, sull’olio prodotto da un uliveto recuperato dopo 40 anni di abbandono totale e sul vino di qualità, da un vigneto impiantato dopo la vicenda della confisca del fondo. Il bianco che se ne produce è simbolicamente intitolato a Placido Rizzotto, il sindacalista corleonese rapito e ucciso da Cosa Nostra nel 1948.

Casa sugli alberi al Parco Avventura (ph Antonio Schembri) (2)

Le giornate di Natura Mediterranea danno anche occasione di entrare in contatto con un altro affascinante presidio agricolo, la manna. Una produzione eminentemente siciliana, partita circa mille anni fa in questi territori montani. 

“Siamo ormai rimasti solo in 20 produttori nel mondo e tutti concentrati nell’area di Castelbuono e Pollina”, spiega Emilio Appiano, agricoltore di prima generazione, con i suoi 24 anni il più giovane di questa comunità agricola.

“La manna – continua Appiano – si produce esclusivamente dal frassino minore: una linfa ‘magica’, potremmo dire, visto che le sue tante proprietà benefiche sono state scientificamente accertate. È infatti un disintossicante nonché un ottimo digestivo. In più è molto adatta alla dieta delle persone diabetiche, dato che nella sua composizione naturale sono presenti quattro zuccheri, ma non il glucosio”. 

Insomma, un coniugio perfetto quello tra attività motoria e nutrizione che si celebra al Parco Avventura. “Il primo obiettivo, insieme al trekking, alla zip line tra gli alberi e al salto nel vuoto da una piattaforma di 10 metri con un cavo elastico, lo decliniamo anche attraverso altre specialità, come lo yoga, il pilates e il tai-chi in mezzo alla natura, passando per l’orienteering e il tiro con l’arco – illustra l’architetto Sergio Castrogiovanni, amministratore del portale ecoturistico Madonie.it e progettista del Parco Avventura di Petralia Sottana. Dall’anno del primo impianto, che contava solo cinque percorsi acrobatici in altezza, abbiamo portato avanti investimenti per accrescerne i servizi”. ‘Chicca’ del parco Avventura, le case sugli alberi, con le loro terrazze sospese sulla bellezza avvolgente del verde montano. Un sistema mutuato dai parchi di Stati Uniti. “Qui, queste abitazioni, che si possono affittare giornalmente e offrono una metratura interna tra i 20 e i 30 metri quadrati, divisa su due livelli, sono assicurate agli alberi con complessi sistemi di tiranti che assecondano le naturali oscillazioni di tronchi e rami”. Un’esperienza da provare.