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De Luca (M5S Sicilia): “Gimbe scopre bluff Meloni, dallo Stato minori fondi per la sanità”

di Dario Di Gesù -





Minori fondi per la sanità, in Sicilia intanto prosegue il reclutamento dei medici stranieri. 

“Come piovere, anzi diluviare sul bagnato. I conti del Gimbe rivelano il bluff del governo Meloni sui fondi destinati alla sanità e per le regioni, che saranno costrette a tagliare servizi o aumentare le tasse, saranno dolori, specie per la Sicilia dove il settore è già quasi in coma profondo”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, commentando la nota della Fondazione Gimbe (Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze) sui finanziamenti destinati alla sanità dalla manovra in costruzione a Roma.

“Secondo quanto affermato dalla Fondazione – dice De Luca – l’incremento reale per il fondo sanitario nel 2025 sarà di 1,3 miliardi e non di 3,5 come annunciato, ciò significa che la coperta sarà più corta di quanto già non sia e che per il servizio sanitario pubblico potrebbe essere notte fonda. Ci auguriamo che in Sicilia non ci siano ulteriori tagli, minori fondi per la sanità potrebbero essere fatali. Non riusciamo ad immaginare, infatti, un servizio peggiore di quello attuale, che ancora regge solo per l’impegno stoico del personale in servizio in corsia e nelle aree di emergenza, dove si continuano a tamponare le falle sempre più numerose che si aprono a destra e a manca, nonostante la carenza di personale e le aggressioni frequenti a medici e a infermieri”.

In Sicilia intanto prosegue il reclutamento dei medici stranieri per sopperire alle carenze strutturali di personale del sistema sanitario dell’Isola. Altri sette medici sono stati selezionati in questi giorni dalla Regione grazie all’avviso aperto emanato dal dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, guidato da Salvatore Iacolino. Si tratta di personale qualificato che assicura la qualità delle prestazioni fornite ai pazienti siciliani e che viene immesso in servizio dopo la selezione da parte di una commissione formata da capi dipartimento e un adeguato periodo di formazione sia dal punto di vista linguistico che da quello relativo al funzionamento del sistema sanitario siciliano.

I medici assunti in questi mesi sono stati immessi soprattutto nelle Aziende sanitarie provinciali che gestiscono gli ospedali del territorio. Si tratta di chirurghi, internisti, pediatri, cardiologi, psichiatri, ortopedici, anestesisti, ginecologi, medici di pronto soccorso, gastroenterologi, neurologi, specialisti in terapia intensiva, neonatologi, chirurghi vascolari e cardiochirurghi pediatrici e provengono prevalentemente da Argentina e Cuba. L’avviso di reclutamento rimane ancora aperto. In Sicilia, il fabbisogno rilevato dalle aziende sanitarie e ospedaliere è di 1.494 unità. Le aziende sanitarie ed ospedaliere sono impegnate, su costante impulso del presidente della Regione, a completare le procedure di stabilizzazione e quelle di mobilità e concorsuali.