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Economia

Messina, se il welfare è di casa a Social City

di Roberto Gelsomino -





Da Welfare State a Welfare Community, il passo è breve se c’è la volontà di farlo: Da chi si occupa del benessere comune sino al luogo dove sono la comunità e la persona stessa che promuovono processi di autodeterminazione, Messina fa da esempio imitabile nella seconda accezione. Il capoluogo peloritano ogni giorno assiste 5.300 persone. Oltre 1.000 accessi annui sui servizi di pronto intervento sociale, 1.000 minori beneficiari di attività socio-educative e ludico-ricreative, 200 minori da 0-3 anni in 8 strutture per infanzia e asilo nido, 950 beneficiari di servizi domiciliari, 1.700 beneficiari di inclusione socio-educativa e formativa e reinserimento lavorativo, 80 beneficiari del Pronto Soccorso Sociale h24, 776 alunni minori con disabilità con servizio di assistenza scolastica e 1.286 studenti trasportati da 39 tra scuolabus e auto, 21 strutture operative e capillari nel territorio comunale.

Sono i numeri più significativi che sono stati registrati da Messina Social City nel 2023. “Abbiamo radicalmente cambiato volto alla gestione del sociale – spiega la presidente MSC Valeria Asquini – puntando ad un ‘welfare generativo’ che interagisce e collabora con tutti gli attori, pubblici e del privato sociale, che a vario titolo intervengono nella presa in carico e gestione dell’utenza. Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto nello scorso anno e pronti ad affrontare un 2024 in cui ci siamo prefissati obiettivi da raggiungere, per migliorare e potenziare ulteriormente i servizi sociali offerti alla comunità messinese”. Un progetto interessante Messina Social City. Una realtà che è una sorta di unicum in Sicilia e nel Sud Italia, la cui costituzione ha rappresentato l’internalizzazione dei servizi realizzando un’azienda speciale che non ha precedenti nella maggior parte dei comuni italiani. Messina, insomma, può vantare una struttura che oggi conta più di 1.000 risorse umane: 573 a tempo indeterminato con 159 stabilizzazioni fatte negli ultimi due anni. Sono cinque le aree d’intervento di Messina Social City: Anziani e percorsi intergenerazionali -coinvolge bambini, giovani e, appunto, anziani con servizi di assistenza domiciliare, territoriale ed educativi e dove si punta a nuove prospettive formative per costruire modelli di sviluppo sociale tra dialogo, ascolto e prendersi cura per combattere l’isolamento sociale delle persone anziane e essere ricchezza per i giovani-; Minori e famiglie -tutela il benessere e la presa in carico prevenendo il disagio, promuovendo le buone prassi, sviluppando relazioni educative positive attraverso centri socio-educativi, spazi neutri, assistenza scolastica e progetti di inclusione-; Mobilità sociale -welfare di prossimità attraverso servizi tra cui trasporto anziani e persone con disabilità, scuolabus, trasporto ai centri occupazionali e riabilitativi e trasporto alunni con disabilità-; Vulnerabilità -l’area di nuove sfide e alleanze e nuovi percorsi territoriali per affrontare povertà e vulnerabilità sociale con interventi relazionali i cui cardini sono la territorialità, il tempo sufficiente per agire, la specificità delle singole persone e il lavoro relazionale-; Infanzia e povertà socio-economico-abitativa -il diritto all’educazione come base dell’uguaglianza delle possibilità con 8 tra asili nido comunali e servizi integrativi all’infanzia, 600 tirocini di inclusione sociale, più di 2.700 borse di inclusione sociale-.

Una gestione per creare le condizioni per l’azione collettiva. Un sistema di gestione ed erogazione dei servizi che si fonda sulla capacità di costruire strutture condivise, connessioni finalizzate all’attivazione di dinamiche di partecipazione e negoziazione, capaci di indirizzare il comportamento dei singoli verso una finalità comune. E’ complesso il mondo dei servizi sociali e del welfare in generale a Messina e il lavoro si continua ad orientare partendo dalla necessità di governarlo con processi di intervento e di risposte personalizzati, legati al bisogno e dove l’interazione nell’erogazione dei servizi, ha un ruolo dinamico. Si va verso un consolidamento dei risultati già ottenuti, avendo percorso un sistema virtuoso e dalle ottime risposte