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Autonomia differenziata, 7 profili di incostituzionalità. Barbagallo (Pd Sicilia): “Consulta stoppa tentativo di scardinare unità nazionale”

di Dario Di Gesù -





La Corte Costituzionale, nell’esaminare i ricorsi delle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, ha ravvisato l’incostituzionalità di sette profili della “legge Calderoli”, n. 86/2024 sull’autonomia differenziata.

Il primo punto di illegittimità rilevato riguarda «la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la Regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie, laddove la Corte ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata alla luce del principio di sussidiarietà». In attesa del deposito della sentenza, la Corte costituzionale ha diffuso una nota in cui esprime di avere ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie considerando invece illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. Oltre ai sette profili di illegittimità, la Corte ha interpretato in modo costituzionalmente orientato altre previsioni della legge. 

“Il tentativo di scardinare l’unità nazionale è stato stoppato dai giudici della Corte Costituzionale. La legge sull’autonomia differenziata, così tanto ardentemente voluta da Salvini e Meloni, lo abbiamo detto da sempre ed in ogni circostanza, è scritta male e soprattutto conteneva in sé elementi anticostituzionali, che miravano a spaccare il Paese in due. Bene hanno fatto i giudici della Suprema Corte ad evidenziare questi vulnus mettendo in risalto in particolar modo il maldestro tentativo di bypassare il Parlamento e riducendo la trattazione di ambiti delicati (e costituzionalmente garantiti) ad una mera trattativa tra governo e singole regioni”. Ora il governo si fermi e riavvi il dialogo con le opposizioni in Parlamento” . Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito della pronuncia della Corte costituzionale che ha ritenuto illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo sull’autonomia differenziata. “Certo stupisce che – aggiunge – i ricorsi avverso questa legge vergogna siano stati avanzati da regioni come Puglia, Toscana, Sardegna e Campania mentre il governatore della Sicilia – prosegue – sia stato ed è allineato, coperto, prono e tace dinanzi ai diktat del governo Meloni. Un ex presidente del Senato i valori costituzionali non li dovrebbe dimenticare mai”.