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Ambiente

L’allarme Coldiretti: “Interventi per la siccità e la difesa del made in Italy”

di Redazione -





Si sono tenute nella giornata di ieri, in tutta Italia, le assemblee di Coldiretti, che hanno coinvolto oltre 50mila agricoltori. In occasione del Primo maggio Coldiretti ha ricordato come l’agroalimentare italiano rappresenta la prima ricchezza del Paese e dà lavoro a 4 milioni di persone, impegnati in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una grande mobilitazione, nell’anno delle celebrazioni degli 80 anni della più grande associazione agricola d’Italia e d’Europa, per discutere da nord a sud delle sfide e delle opportunità che il settore agricolo sta affrontando e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee. Gli incontri coinvolgono tutte le regioni e sono state 96 le assemblee totali su tutto il territorio.
Tra i temi principali, la necessità di garantire trasparenza sull’origine degli alimenti con la raccolta di un milione di firme lanciata per promuovere una legge europea che imponga l’indicazione chiara dell’origine su tutte le etichette alimentari e la volontà di proteggere il territorio dall’invasione della fauna selvatica incontrollata con la richiesta di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio. L’assemblea ha visto la partecipazione dei soci in tutte le province della Sicilia. Un piano contro la siccità, ma anche la difesa del cibo del made in Italy, sono stati gli argomenti più toccati sull’Isola dai gruppi che si sono riuniti nelle varie assemblee. “Non è possibile aspettare i tempi della burocrazia”. A dirlo, dal palco di Ragusa, il presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri. “Lo Stato di Emergenza dichiarato dalla Regione non basta” ha continuato “La mancanza d’acqua sta decimando le produzioni agricole e non solo”. Perché ne risente anche il comparto degli allevatori. “Abbiamo un comparto zootecnico allo stremo, non ci sono più foraggi e gli animali rischiano di morire e si rischia anche di perdere il valore della nostra zootecnia” ha dett ai microfoni della Rai.
Altra richiesta, in un messaggio inviato al governo di Giorgia Meloni, è quella di avere una regolamentazione chiara sulla fauna selvatica, responsabile di danni per milioni di euro alle campagne. Ricordiamo in particolare “l’invasione” nelle terre delle Madonie dove la massiccia presenza di suini e di dani è sfuggita di mano alle istituzioni con tante denunce da parte degli agricoltori che chiedono interventi e il censimento degli animali. Per ultimo i soci Coldiretti hanno deciso di mobilitarsi con una raccolta firme per l’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti importati ed elaborati nel nostro Paese. Gli esempi fatti in sede di assemblea Coldiretti sono, tra gli atri, “Avocadi, grano, pane, uva arrivano da tutto il mondo” e “non possiamo fermare questo ingresso” ma spiegano “serve una etichetta che sia trasparente che riconosca il vero made in Italy da quello che passa il confine e che invece made in Italy non è”.